Jesi-Fabriano

Scomparsa di Andreea: la donna forse salita su un’auto nera. Ipotesi al vaglio degli inquirenti

Spunta un'indiscrezione secondo cui Andreea sarebbe salita su una macchina nera la mattina della scomparsa: i carabinieri stanno vagliando la sua attendibilità

I carabinieri del Ris nel casolare a Montecarotto

MONTECAROTTO – Di Andreea Rabciuc, la 27enne di origini rumene di cui si sono perse le tracce dal 12 marzo scorso non si sa ancora nulla. Le ricerche continuano, e mercoledì scorso (18 maggio) i carabinieri e i volontari dei vigili del fuoco sono tornati nel casolare sotto sequestro sulla Montecarottese da cui la ragazza sarebbe scomparsa. Altri sopralluoghi, altre ricerche. E intanto, in questo intricato giallo che al momento vede come unico indagato il fidanzato Simone Gresti, 43 anni (il reato ipotizzato è sequestro di persona) spunta un’indiscrezione che potrebbe aprire nuovi scenari e su cui i carabinieri stanno lavorando per avere un riscontro e verificarne l’attendibilità.

Secondo quanto emerso negli ultimi giorni, sembra che un testimone abbia visto Andreea quella mattina del 12 marzo verso le 7 salire su un’auto nera che la attendeva nei pressi del distributore di carburante sulla Montecarottese. La vettura sarebbe stata ferma non lontano dal casolare dove lei insieme al fidanzato Simone, Francesco il proprietario del casolare e una loro amica, Aurora, avevano trascorso la serata. Una pista realmente utile o un bluff? O peggio, un depistaggio? Lo dovranno stabilire gli inquirenti, che stanno scandagliando ogni pista possibile, sotto l’attento coordinamento della Procuratrice dottoressa Irene Bilotta.

Di certo, secondo quanto affermato più volte sia da Simone che da Francesco, Andreea quella mattina del 12 marzo se ne sarebbe andata da sola dopo una serata di litigi e screzi col ragazzo, incamminandosi lungo la Montecarottese verso Jesi. Ma nessuno, neanche nelle ore successive, l’avrebbe vista. Dopo aver varcato il cancello della proprietà di Francesco, di lei si è persa ogni traccia. Possibile che qualcuno l’abbia davvero attesa per portarla via? E se fosse davvero così, come mai Andreea non fa sapere, almeno a sua madre, che è viva e sta bene? Oppure la storia della macchina nera è un bluff confezionato ad arte per depistare le indagini o distogliere l’attenzione e indirizzarla altrove? Ci sono tante domande ancora legate a questa storia. La speranza è che Andreea sia viva e che presto contatti sua madre.

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