Jesi-Fabriano

Scavi Piazza Colocci, emergono resti umani

Un'antica tomba restituisce la parte superiore di un tronco umano, con il cranio, all'altezza della chiesa di Sant'Agostino a Jesi. Venuti alla luce anche gli spazi che in epoca medievale erano le botteghe inglobate nel vecchio Palazzo Comunale

L'archeologo Alessandro Biagioni mostra la parte di lastricato venuta alla luce

JESI – Le ossa della parte superiore di uno scheletro, compreso il cranio, sono emerse dagli scavi effettuati in questi ultimi giorni a Piazza Colocci.

La presenza di resti umani, difficile la datazione, per ora, si deve probabilmente all’esistenza dell’antica abbazia di San Luca, sulla quale è poi sorta la chiesa di Sant’Agostino.

Uno dei due pozzi-cisterna emersi

E sotto le chiese, come si sa, si usava seppellire.

Per ora è venuta alla luce una sola tomba e la presenza soltanto della parte superiore del busto si dovrebbe al fatto che sulla stessa tomba, in seguito, è stato eretto un muro che l’avrebbe come divisa in due.

Ma altri reperti sono venuti alla luce un lastricato e due pozzi-cisterna.

L’altro pozzo, situato a pochi metri dal primo

Quello del lastricato, in particolare, rinvenimento che gli archeologi, Matteo Tadolti e Alessandro Biagioni, definiscono estremamente interessante perché intatto, in buono stato di conservazione.

Ma non è tutto, perché si stanno trovando anche gli antichi resti di botteghe che erano state inglobate all’interno del vecchio Palazzo Comunale o del Gonfalone, e ognuna di esse aveva anche un piccolo orto. Basta andare nella parte finale della passerrella dove avvengono le visite guidate, per affacciarsi su quella che, in epoca medievale, era una zona da “pollice verde”.

Da domani, mercoledì, inizia l’ultima due giorni di visite guidate in passerella, che comprendono anche la giornata di venerdì.

Tutto esaurito nei quattro turni di domani ma c’è ancora posto per l’ingresso delle 18 di venerdì.

 

 

 

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