Jesi-Fabriano

Sapori e stupori, a Moie c’è “La Buvette”

Idea e gusto di Gabriele Venanzi e Romina Pieralisi, in cucina lo chef Simone Pellicciari, da colazione a cena fra piatti della tradizione rivisitati e sperimentazioni, materie prime e ingredienti del territorio. E un angolo bottega dove acquistare

MOIE DI MAIOLATI – «“La Buvette” perché riprende l’idea del vecchio caffè francese di fine ‘800, con mescita e ristoro, dove poter bere e assaggiare gusti genuini e di qualità. Ci piaceva partire da quel concetto per offrire, in zona, qualcosa che a nostro avviso mancava». E Gabriele Venanzi e Romina Pieralisi l’hanno fatto, appunto, con “La Buvette” di Moie di Maiolati Spontini, in via Risorgimento 90, aperto alla clientela dallo scorso mese di agosto. «Dalle colazioni del mattino al pranzo, in modalità pausa veloce e non. E poi – spiegano Gabriele e Romina – dal tardo pomeriggio l’aperitivo, fino alla cena. Piatti della tradizione rivisitati con materie prime e ingredienti del territorio, sperimentazioni contaminate coi nostri sapori, una ampia scelta di etichette di vino marchigiane e nazionali. E un angolo bottega in cui acquistare i prodotti che si è appena avuta la possibilità di assaporare. Infine, il complimento più bello – “da voi si sta bene” – per chi, come noi, ci teneva a creare e offrire un ambiente confortevole e aperto a tutti».

“La Buvette” è, per entrambi, il coronamento di un sogno. Per Romina, l’approdo di una lunga esperienza di lavoro e impegno nel settore, per Gabriele il frutto di una passione di vecchia data. «Abbiamo cercato a lungo lo spazio e il locale “giusto” – raccontano – l’abbiamo trovato riaprendo a facendo in qualche modo tornare all’antico quello che a Moie era stato, per anni, il vecchio “Bar dello Sport”. Era chiuso da tempo, aveva poi ospitato per un po’ un altro genere di attività. Con noi è tornato a essere un luogo accogliente e di socialità. In molti ce lo dicono, quando entrano e ricordano la frequentazione di un tempo. Abbiamo ripreso in mano una tradizione, l’abbiamo aggiornata e le abbiamo dato una veste nuova, pur restando familiare. In fondo è ciò che facciamo anche con la nostra cucina, curata dallo chef Simone Pellicciari».

E così, fra pasta e focaccia fatta a mano, birre artigianali e prodotti che, dai Sibillini a Sassocorvaro, da Fabriano a Serra de’ Conti, raccontano di Marche, tapas dell’aperitivo e serata sushi del giovedì, accade che quaglia e baccalà, polpo e sapa finiscano a braccetto in un menù che abbraccia come un amico e stupisce come una sorpresa.

«I riscontri, dall’apertura di agosto, sono stati ottimi. E da una clientela variegata: turisti capitati in zona da fuori, giovani che hanno imparato a riconoscere e apprezzare il mangiar bene e il bere bene e che richiedono una attenzione, nel prodotto che gli si offre, impegnativa e assolutamente stimolante. Persone più mature che cercavano un’offerta e un calore differenti dai consueti e li hanno trovati. Per noi sono tutti bei segnali, che ci spingono e convincono sempre più. E siamo già pronti a partire, a breve, con la preparazione e consegna, anche a domicilio o con spedizione, di cesti e confezioni di Natale, per chi volesse fare dei nostri sapori un regalo gradito».

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