Jesi-Fabriano

Santa Maria Nuova, rubati 200 salami non ancora stagionati. Il titolare: «Non consumateli adesso, sono pericolosi»

Furto di 150 chili di salami non ancora stagionati all'Antica Fattoria di Santa Maria Nuova. Sono potenzialmente pericolosi se consumati adesso. «Potrebbe essere presente al loro interno un batterio che in alcuni casi può portare anche alla morte»

SANTA MARIA NUOVA Furto nella notte tra sabato e domenica ai danni de L’Antica Fattoria di Giovanni Togni, azienda di trasformazione carni e macelleria in via Scarpara Alta a Santa Maria Nuova. I ladri si sono portati via 150 chili di prodotto, ovvero 200 salami destinati ai cesti e alle tavole Natalizie, per un danno di circa 3.000 euro.

Il titolare de L’Antica Fattoria di Santa Maria Nuova, Giovanni Togni

Ma se dietro al furto ci sono tutta la rabbia per il maltolto e il dispiacere di non poter soddisfare la richiesta dei clienti, il titolare Giovanni Togni ha anche una grande preoccupazione, legata soprattutto alla salute. «Quei salami erano prodotti sostanzialmente freschi – ci spiega – stavano completando il ciclo di stagionatura a una certa temperatura e umidità negli appositi armadi di stagionatura. Li avevamo preparati da neanche 15 giorni e non sono ancora commestibili. I salami hanno bisogno di tempo per eliminare il carico di acidità della carne. Per coloro che dovessero esserne in possesso, vi invitiamo a non consumarli in quanto, come da disciplinare di produzione, necessitano di un periodo specifico di stagionatura, se consumati prima, potrebbe essere presente al loro interno un batterio chiamato Lhisterya, che in alcuni casi può portare anche alla morte. Nel caso di consumazione e successive complicazioni, l’azienda declina qualsiasi responsabilità».

Giovanni Togni è preoccupato davvero. Questi prodotti seguono un disciplinare ad hoc e vengono sottoposti a specifiche analisi della Asur per verificare l’insaccatura, lo stato di stagionatura, il tasso di acidità della carne. «Che rabbia – dice ancora – e pensare che appena due settimane fa dopo averli preparati, i controlli della Asur avevano decretato che le condizioni erano perfette e si poteva procedere alla stagionatura. Non li avrei mai venduti adesso… non sono pronti e rischiano di fare male».

«C’era stata così tanta richiesta già lo scorso anno – dice ancora Giovanni Togni – che quest’anno abbiamo deciso proprio di puntarci e di aumentare la produzione. Ci dispiace che a causa di questo furto non potremo invece soddisfare i nostri clienti». Oltre al danno della sparizione dei prodotti anche i danni materiali dell’effrazione. «Sono entrati forzando il cancello esterno e una porta – aggiunge – poi hanno divelto gli armadi di stagionatura, lasciandoli in condizioni pessime. Si sono accorti i miei genitori domenica mattina e hanno subito avvisato i Carabinieri della locale Stazione, che sono intervenuti e hanno fatto il sopralluogo. In denuncia abbiamo riportato i lotti, le etichette e anche dichiarato che non ci riterremo responsabili se qualcuno avrà problemi alla salute per aver consumato prodotti rubati e non ancora stagionati».

Ci sono però due elementi strani in questo raid ladresco. Elementi che lasciano ipotizzare che si sia trattato di un furto su commissione ed ora al vaglio degli investigatori dell’Arma. «È strano che non abbiano portato via nient’altro, visto che avevamo anche carne fresca, vino, altri insaccati stagionati e cosmetici naturali, oltre ad attrezzature e macchinari anche di un certo livello. Hanno preso solo dei salami che non possono essere consumati. Davvero bizzarro. In 15 anni di attività non ci era mai capitata una cosa del genere, abbiamo paura e siamo scioccati. Certo ora tocca difendersi: installeremo delle telecamere di videosorveglianza e degli allarmi collegati con il 112. Finora non c’era mai stato bisogno…».

L’armadio di stagionatura dove erano custoditi i salami

Due come detto le circostanze strane. Non solo il bottino, ma anche tre persone che giusto la settimana scorsa, a pochi giorni di distanza prima del furto, erano andati all’Antica Fattoria e avevano chiesto informazioni su un prodotto in particolare: quei salami che oggi sono spariti. «La cosa che ci ha insospettiti – conclude Togni – tanto che l’abbiamo riferito subito ai carabinieri, è che questi “clienti” mai visti prima, erano due arabi e uno che sembrava dell’est Europa, carnagione chiara e castano chiaro, che ha atteso gli altri due in auto. Volevano informazioni su carne suina che in teoria, per la loro religione non dovrebbero consumare. E hanno acquistato della pancetta. Davvero strano. Mentre chiedevano informazioni sui salami a mia madre, si guardavano intorno come a studiare gli ingressi o a cercare di farsi un’idea del posto. Davvero inquietante».

I carabinieri della Compagnia di Jesi hanno avviato le indagini del caso e acquisito elementi utili a indirizzare le ricerche dei responsabili del furto.  

Il comando dei carabinieri di Jesi
Il comando dei Carabinieri di Jesi che coordina le indagini

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