Jesi-Fabriano

San Vincenzo de Paoli, via alla raccolta delle uova per le famiglie indigenti: «Noi pensiamo a voi»

Tante associazioni in rete per la raccolta delle uova di Pasqua benefiche destinate ai bambini della città che ne hanno bisogno

Al via la raccolta delle uova pasquali solidali.

JESI- Non sono le uova di Pasqua, ma il messaggio che c’è dietro la loro raccolta e distribuzione alle famiglie indigenti: «Noi pensiamo a voi». Le tre conferenze della San Vincenzo de Paoli di Jesi tornano a riunire la rete solidale che già tanto ha saputo dare alle famiglie indigenti della città. Ora l’obiettivo è quello di rendere migliori le festività Pasquali, soprattutto ai tanti bambini che altrimenti non riceverebbero il tradizionale uovo di cioccolato, attraverso la raccolta delle uova nei punti vendita aderenti e presso due parrocchie della città.

All’iniziativa collaborano la Croce Rossa Italiana, il Rotaract, l’Avulss e l’Associazione ImpAct.
«La raccolta delle uova solidali è la naturale prosecuzione di un progetto iniziato a settembre con la raccolta di materiale didattico e poi di doni per il Natale solidale – spiega il vice presidente della San Vincenzo de Paoli Gabriele Cinti – le nostre tre conferenze con i loro 30 volontari sono presenti nelle Marche dal 1850. Siamo un’associazione cattolica che si occupa di assistere le famiglie bisognose e i loro familiari, soprattutto i minori. Nel 2020 abbiamo distribuito 1.000 pacchi alimentari del valore di 30 euro l’uno e raccolto 200 quintali di merce non deperibile (il 5% proveniva dai carrelli solidali ospitati nei supermercati cittadini che hanno aderito all’iniziativa). Ora che abbiamo riproposto i carrelli solidali, in appena 4 settimane siamo riusciti a raccogliere 1 quintale di merce. Oltre ai carrelli, adesso è possibile donare delle uova di cioccolato per allietare la Pasqua dei bambini e delle famiglie seguite dalla San Vincenzo de Paoli, dai servizi sociali e dalla Caritas».

Le uova sono destinate a 125 minori che rappresentano il 2,5% dei 5.000 ragazzini residenti a Jesi. «Cioè la parte più indifesa che sente maggiormente il distacco sociale in occasione delle feste», spiega Cinti. La raccolta delle uova solidali è già iniziata: è possibile donare le uova nei carrelli solidali posizionati nei centri commerciali “Sì con te” di via Fausto Coppi, di via Paladini e del centro commerciale Il Torrione, oppure al “Coal” di piazza Vesalio, alla “Drogheria Copparoni” di corso Matteotti o nei cesti posizionati dentro alla parrocchia San Francesco Di Paola e dentro al Santuario della Madonna delle Grazie.

«Un particolare ringraziamento – aggiunge Cinti – ai direttori dei centri commerciali, a Padre Adrian Rettore del Santuario della Madonna delle Grazie e a don Vittorio Magnanelli parroco di San Francesco di Paola per la loro disponibilità. Grazie anche a chi vorrà fare un piccolo gesto a favore di questi bambini. La raccolta andrà avanti fino al 3 aprile». Ma non basta: la San Vincenzo non ha solo bisogno di generosità tradotta in donazione di beni, ma in generosità di mettersi a disposizione come volontari. Le persone bisognose sono tante. Le persone che hanno aderito dando la loro disponibilità saranno formate attraverso un corso, poi il prossimo step sarà l’organizzazione di un team (insieme agli assistenti sociali e a uno psicologo) per parlare con le persone e le famiglie di questo tempo sospeso, per aiutarle a superare le paure per un ritorno alla normalità. «Stiamo vivendo un momento difficile ma se non avessimo avuto tessuto sociale e associativo così forte e ben strutturato sarebbe stato ancora più difficile far fronte a tutte le esigenze – aggiunge l’assessore ai servizi sociali del Comune Maria Luisa Quaglieri – è bello essere in rete per fare qualcosa insieme e vedere soprattutto i giovani. Il Comune sta affrontando il tema del ricambio generazionale nelle associazioni. Parliamo di difficoltà del lavoro, nella sanità ma non va tralasciato l’aspetto sociale, ci sono famiglie in difficoltà anche per la mancanza di abbracci e di supporto psicologico. Dobbiamo intervenire per uscire dalla pandemia insieme. La rete assistenziale riesce a garantire una tenuta sociale importante». «È bellissimo che questa logica di rete impostata lo scorso anno si riveli una strategia vincente», aggiunge Gaia Baccani presidente di ImpAct, che ha coinvolto anche il Rotaract Jesi: «Abbiamo sempre fatto donazioni di uova solidali – dice Andrea Marasca presidente Rotaract – essere inseriti in questo circuito ci onora». «Siamo pronte a collaborare e a divulgare la bella iniziativa alle nostre 140 socie – dichiara anche Cristiana Uncini di Avulss onlus – visto che il Covid ci impedisce di portare avanti le nostre iniziative solidali nelle case di riposo, negli ospedali e nelle rsa dove collaboriamo». L’iniziativa delle uova solidali ha trovato accoglimento della Regione attraverso la testimonianza del presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Dino Latini: «Quello che state facendo è una conduzione evangelica verso un nuovo mondo cui ci dovremo abituare, con uno sguardo laterale verso chi è dietro di noi. Ognuno di noi deve rivolgere uno sguardo solidale e di aiuto verso chi ha una vita dettata da difficoltà. L’Assemblea, la comunità marchigiana deve essere pronta a fare qualcosa per questa iniziativa di aiuto verso le famiglie di Jesi, Vallesina e le Marche». «Le associazioni possono fare molto, ma l’Ente locale deve intervenire», concludono il vice presidente della San Vincenzo de Paoli Gabriele Cinti e il presidente Giovanni Triani.

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