Jesi-Fabriano

Jesi, salgono i contagi: la direzione dell’ospedale Carlo Urbani amplia i posti letto Covid

II coordinatore del Tribunale del Malato Pasquale Liguori sollecita il sindaco a intervenire sulla situazione del nosocomio cittadino

L'ospedale Carlo Urbani di Jesi
L'ospedale Carlo Urbani di Jesi

JESI – Salgono i contagi da Covid-19 e quel che si registra, all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, è una riorganizzazione di spazi e posti letto. Lo conferma il coordinatore del Tribunale del Malato Pasquale Liguori, che in una nota pone l’attenzione proprio sulla situazione del nosocomio jesino. «I pazienti ricoverati in area Covid hanno superato il numero dei posti letto messi a disposizione nella Broncopneumologia (Bpn) – scrive Liguori – e, a fronte di questo, la Direzione dell’Area vasta 2 ha deciso attivare da subito ulteriori 8 posti letto Covid in questa unità. A seguito di ciò la direzione ha disposto il trasferimento immediato dei pazienti “puliti” della Bpn in altre unità operative. Non condividiamo assolutamente la decisione della Direzione di ampliare ulteriormente i posti letto Covid, tra l’altro per accogliere pazienti non del nostro territorio, in quanto il piano pandemico prevede che, al salire dei contagi, una volta esaurita la capienza delle unità di malattie infettive, subentravano Jesi e Senigallia con l’apertura di aree Covid».

Ma c’è una anomalia, come sottolinea Pasquale Liguori. «Invece il nostro ospedale amplia ancora i posti letto Covid, mentre Senigallia è ancora Covid-free, così come Fabriano che lo è sempre stato dall’inizio della pandemia. C’è il rischio concreto che, se aumentano ancora i contagi dovremo aprire una ulteriore Covideria, sottraendo ulteriori posti alle degenze ordinarie».

Il coordinatore del Tdm non ci sta. Ha sempre affermato la propria preoccupazione verso una trasformazione dell’ospedale jesino in un presidio Covid. «Noi diciamo basta a questo gioco al massacro – conclude – siamo stufi di subire questo accanimento nei confronti del nostro ospedale che implica peraltro tante conseguenze negative per la cittadinanza: da oggi infatti non si possono più visitare i ricoverati in ospedale, c’è una riduzione dei ricoveri per altre patologie e quindi un allungamento delle liste di attesa. Si devono portare in altre strutture i nostri anziani con pluripatologie che non trovano posto in reparto». Liguori chiama in causa il sindaco di Jesi Bacci, pungolando ancora una volta sulla carenza cronica di organico del Pronto soccorso «che  sta operando come una medicina interna piuttosto che una medicina di urgenza, in quanto costretto a trattenere ed a curare, con grande abnegazione, le patologie degli anziani che sempre più numerosi arrivano lì e che non riescono a trovare una sistemazione nei reparti».

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