Jesi-Fabriano

Rugby Jesi, tutti al campo gli Open Days del 12 e 13 settembre

Salta l'appuntamento in Piazza della Repubblica. «Ci siamo sentiti col Comune e la situazione consiglia ancora cautela. Ci organizzeremo sul nostro impianto, dove è possibile garantire l'evento in sicurezza»

L'impianto del Rugby Jesi '70

JESI – Non più con l’antipasto del sabato nello scenario d’eccezione di Piazza della Repubblica ma tutti e per intero, la mattina del 12 e poi per l’intera giornata di domenica 13 settembre, nell’impianto da rugby di via Mazzangrugno. Parziale obbligato cambio di programma per gli Open Days rivolti ai più giovani del Rugby Jesi ’70. «Ci siamo sentiti con il Comune- spiega il responsabile sviluppo club, Francesco Possedoni– e ci è stato spiegato che, data la situazione che consiglia ancora una certa cautela per gli eventi pubblici, non sarebbe stato possibile andare avanti con quanto avevamo pensato in piazza. Comprendiamo il loro punto di vista e allora ci organizzeremo per queste due giornate sul nostro campo, dove è possibile garantire che l’evento si svolga in tutta sicurezza».

Appuntamento al campo da rugby sabato 12 settembre, dalle 9,30 alle 12, per i piccolissimi, dai due anni e mezzo ai cinque, del rugbytots, l’attività psicomotoria per avvicinare i bimbi allo sport che la società jesina ha introdotto da un paio d’anni per prima nel centro Italia. Il giorno dopo, domenica 13, con orario 10-12,30 e 16-19 tocca ai più grandi del minirugby, dai 5 ai 18 anni.

Non ci sono indicazioni particolari, basterà presentarsi al campo in abbigliamento sportivo per provare liberamente un primo approccio al rugby. «Saranno presenti- dice Possedoni- i tecnici di tutte le categorie giovanili. Tutti coloro che si presenteranno potranno così confrontarsi in maniera diretta con quelli che saranno poi gli allenatori e i riferimenti durante l’anno, avendo subito l’opportunità di conoscerli e di entrare in sintonia con l’ambiente».

Il ritorno verso la normalità, pur con le inevitabili difficoltà, va avanti. «In qualche maniera – dice Possedoni – realtà come la nostra hanno già cominciato a testare la situazione in anteprima sulla ripresa dell’attività scolastica. Accogliamo al campo quotidianamente tanti adolescenti e preadolescenti, con tutte le problematiche che ciò comporta, e sappiamo bene quanto questa fase sia delicata da affrontare, a partire dalle incertezze. Ma ce la mettiamo tutta».

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