Jesi-Fabriano

Rugby Jesi ’70, dopo il rinvio: «Messi a dura prova ma ne usciremo rafforzati»

Il tecnico Speziali: «Sospesi gli allenamenti con la palla, lavoro fisico tre volte la settimana. Riprogrammata la preparazione specifica su ruolo e reparti dalla U.14 alla Senior. In attesa di notizie migliori»

L'impianto del Rugby Jesi '70

JESI – Partenza del campionato di Serie B rimandata, ad ora, al 24 gennaio 2021. E Rugby Jesi ’70 chiamata, ancora una volta, a riprogrammare. Insieme al tecnico della Seniores, Alessandro Speziali, il punto sui nuovi cambiamenti obbligati.

Da sinistra Mariano Fagioli, il tecnico della prima squadra Alessandro Speziali e il presidente Luca Faccenda

Come siete ripartiti?
«La Seniores ha sospeso tutti gli allenamenti con la palla e svolge lavoro prettamente fisico, seguiti dai preparatori Stefano Morini e Andrea Doninelli, per tre volte la settimana».

Come avete preso la notizia del rinvio del campionato?
«Male. Il momento non è facile per i ragazzi, la dirigenza e tutto un tessuto societario messo a durissima prova. Basti pensare ai distanziamenti, alla Club House che dopo le 18 deve restare chiusa togliendo a tutti un punto di riferimento, all’impossibilità di stare in campo per giocare».

In che maniera uscirne?
«Società e staff tecnico hanno avuto la forza di mettersi subito a riprogrammare l’attività. Ci stiamo concentrando sull’allenamento verticale, con un lavoro specifico per reparto e per ruolo. Il tutto naturalmente nel rispetto di distanziamenti e prescrizioni di sicurezza. Una impostazione che riguarda tutte le categorie fra la Seniores e la Under 14. Questo in attesa di notizie che speriamo prima o poi siano migliori. Ma la reazione della società alle nuove difficoltà è stata immediata e repentina, come d’altro canto richiede questo momento storico».

È l’occasione per rinsaldare ancora di più l’amore e la passione per questo sport?
«Non solo Jesi ma tutte le società italiane sono in questo momento sulla stessa barca, in lotta per cercare di resistere a questa ondata che ci ha travolti. Ma ne verremo fuori e chi ne verrà fuori, lo farà rafforzato. È adesso che c’è da stringere i denti e fare gruppo».

Come stanno vivendo questa fase i più piccoli?
«A loro il rugby manca molto. E se da una parte questa è una ottima notizia, dall’altra è davvero brutto per noi non poter dare loro quello che vogliono. Ma il loro attaccamento, la loro voglia di proseguire, sono quelli che danno a noi la forza di andare avanti».

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