Jesi-Fabriano

Rotary Club Jesi, passaggio di consegne da Marco Pozzi a Pietro Aresta

Il cardiochirurgo pediatrico, promotore di tanti progetti, ha presieduto la cerimonia del passaggio del Martelletto all'avvocato Pietro Aresta, che gli succede da luglio. Consegnate le onorificenze rotariane

Da sinistra Pietro Aresta e Marco Pozzi

JESI – Passaggio delle consegne ai vertici del Rotary Club di Jesi. Dopo la lunga apnea indotta dal Covid, i soci si sono ritrovati, mercoledì 30 giugno, presso la Badia di san Vittore di Cingoli, nell’ambito di una conviviale molto partecipata. Il cardiochirurgo pediatrico Marco Pozzi, vulcanico promotore di tanti progetti e asceso all’attenzione dei media nazionali, tra gli altri, con quello dedicato alla “Telemedicina”, ha presieduto la cerimonia del passaggio del Martelletto, il simbolico passaggio del testimone alla guida del club Jesino, nei confronti dell’avvocato Pietro Aresta, che gli succede da luglio.

Dopo il saluto agli inni, è stata la volta della consegna delle massime onorificenze rotariane, gli 11 “Paul Harris Fellow”, assegnati da Pozzi a Remo Morpurgo, Nicola Sposetti e Marco Torcoletti; a questi si sono aggiunti quelli conferiti nei mesi precedenti: a Gabrio Filonzi, Mauro Ragaini, Emiliano Baldi, Andrea Santarelli, Francesco Milanese, Maddalena Santacroce, Guglielmo Cherubini e Domenico Rosetti.

Da sinistra Marco Pozzi e Pietro Aresta

Pozzi ha ringraziato i componenti del direttivo e ripercorso i tanti progetti portati avanti: dal Global Grant “Homograft”, per la realizzazione di un laboratorio per la preparazione e conservazione di valvole cardiache umane da donatore, per l’ospedale pediatrico di Raipur in India, a quello, già richiamato, della Telemedicina, presente l’assessore alla Sanità del Comune di Jesi, Marialuisa Quaglieri, partner dell’iniziativa. Una carrellata di tante attività, che hanno portato il Club jesino ben oltre i confini del suo territorio, nei confronti del quale, però, non è mai venuta meno la doverosa attenzione: dal convegno sulle nuove frontiere della didattica, seguito da centinaia di studenti jesini, a quello sulle Api, con migliaia di partecipanti, tra cui moltissimi studenti, collegati da tutta Italia; fino al recentissimo forum distrettuale, in collaborazione con il club di Teramo, sulla prevenzione delle morti improvvise in ambito sportivo, presenti alcuni tra i più illustri esperti italiani.

«Zoom ci ha permesso di superare le barriere causate dal Covid, ci ha consentito, per esempio, di entrare al Cnr di Ginevra, col Club di Trani, di fare tante conviviali e interclub interessantissimi. Abbiamo avuto tanti ospiti illustri, come il direttore d’orchestra Alfredo Sorichetti, ed il regista Matteo Gagliardi». Un anno intenso, insomma, nonostante le limitazioni, che il club jesino, sotto la sapiente regia di Pozzi, ha saputo trasformare in opportunità di allargare il suo ambito di azione, attivando virtuose collaborazioni e aderendo a importanti iniziative. Come, per esempio, con il progetto lanciato dal presidente del RI Holger Knaack a sostegno dell’India, oppure come l’azione, attivata da Pozzi in collaborazione con il governatore Rossella Piccirilli, di supporto per una Charity indiana, che si occupa di assistere le comunità più povere, colpite dal Covid, organizzando centri di isolamento ed assistenza medica e distribuzione di cibo. Ed ancora, il progetto “Golf4Autism”, con l’organizzazione di lezioni di golf in favore di bambini e ragazzi affetti da autismo.

«Il ringraziamento più grande – ha aggiunto Pozzi – va a mia moglie Denise, che mi ha pazientemente sostenuto in questo anno così impegnativo». La serata si è conclusa con il rituale passaggio del martelletto nei confronti di Pietro Aresta: «Marco ha fatto tantissimo e per me non sarà facile, ma non mi sono mai tirato indietro innanzi a nessuna sfida. Coinvolgerò tutti affinché ognuno si senta parte attiva del lavoro che ci attende, di cui presto vi renderò tutti partecipi».

Passaggio di consegne da Marco Pozzi a Pietro Aresta al Rotary di Jesi

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