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Roberto Benigni star ad Apiro e domani a Jesi per Dante Alighieri – FOTO E VIDEO

Nella sala consiliare del Comune di Apiro si è rinnovato oggi il feeling del Premio Oscar con la terra di Marca, in occasione della conferenza stampa di apertura delle due giornate del Convegno Internazionale di Studi "Letture dell'Inferno di Roberto Benigni" al Teatro Mestica di Apiro e domani - domenica 7 ottobre - al Teatro Pergolesi di Jesi

APIRO – «Dopo tre anni essere di nuovo qui per me è una sorpresa e una gioia immensa. Sono felice di appartenere a questa comunità di Apiro che nel 2015 mi ha accolto con grande affetto, grazie al mio amico Franco Musarra, apirese doc e professore universitario di immensa cultura. E sono felice, ora, di poter appartenere anche alla comunità di Jesi, una città così importante importante nella storia della Divina Commedia». Nella sala consiliare del Comune di Apiro si è rinnovato oggi il feeling di Roberto Benigni con la terra di Marca, in occasione della conferenza stampa di apertura delle due giornate del Convegno Internazionale di Studi “Letture dell’Inferno di Roberto Benigni” al Teatro Mestica di Apiro e domani – domenica 7 ottobre – al Teatro Pergolesi di Jesi. Convegno organizzato dai due Comuni con la collaborazione della Fondazione Pergolesi Spontini.

Per la seconda volta, Benigni torna nella regione con le sue letture della Divina Commedia (nel 2015 furono i canti del Paradiso, quest’anno l’Inferno), e nelle sue parole non c’è show ma l’entusiasmo genuino di portare nella terra degli amici – come è prof. Musarra, che vive in Belgio ma qui ritorna sempre – il suo tributo a Dante, il padre della lingua italiana. «Questa è una terra segreta  – ha detto di fronte alla vasta platea di giornalisti e convegnisti – mi avete accolto come un grande divo del rock, ma questo tributo io lo voglio dedicare interamente a Dante Alighieri, cui in vita non hanno dato nulla neanche una ghianda d’oro, e neppure un convegno non dico a Jesi e a Apiro ma neanche a Santa Maria di Fiesole. Invece dedicate addirittura un convegno alle mie letture, a confronto con dantisti di fama internazionale che canto per canto faranno la loro analisi. Dunque dedico alla memoria di Dante questo onore che mi è stato riservato. Un onore che ricambio».

Il ritorno di Benigni nelle Marche segna anche la ripartenza di nuovi progetti artistici, fermi dai tempi de “I dieci comandamenti” su Rai 1 nel dicembre 2014. «E’ tanto tempo che non faccio più niente ed ho fatto domanda per il reddito di cittadinanza: mi è stata accordata! Poi mi avvicino alla quota cento per la legge Fornero; l’anno prossimo c’è la flat tax e sono a posto» ha detto di fronte a giornalisti e convegnisti. «Comunque – ha aggiunto – non mi sono mai fermato in questi anni. Dopo tre anni sabbatici vorrei tornare con un nuovo progetto televisivo sull’amore, l’anno prossimo o anche prima. Il titolo? Potrebbe essere ‘la verità, vi prego, sull’amore’ da Auden, per me il più grande poeta del ‘900. Tra i progetti prossimi, oltre al tv, vorrei fare una tournée teatrale anche per brevi tappe perché il contatto fisico con l’umanità rende tutto più esplosivo e vitale. Guardo anche al cinema con progetti già in corso, di cui non posso parlare e che dal 2020 dovrebbero entrare; lo farò forse diretto da me e diretto da persone che amo».

Tornando su ‘La verità, vi prego, sull’amore’, titolo provvisorio di quello che potrebbe essere il suo prossimo show televisivo, Roberto Benigni ha chiarito che «partendo da quel verso vorrei fare un grande affresco sull’amore. Di questo sentimento ho parlato spesso, nei Dieci comandamenti, nelle trasmissioni sulla Costituzione e sulla Divina Commedia, nel mio cinema con ‘La vita è bella’; ora vorrei viaggiare verso un oceano che non si può ingabbiare. L’amore è un discorso politico molto forte, è rivoluzionario: tutto quello di cui si discute oggi ha a che fare con l’amore, come la questione dei migranti e anche l’Europa che ritengo sia l’unico sogno che ci è rimasto. Il sogno dell’Europa unita è l’unico sogno che si può dare ad un bambino che nasce ora, non lo si può far morire. Nel mio nuovo progetto vorrei parlare di tutto questo».

Soddisfazione ed orgoglio per il Convegno ed il suo ospite d’eccezione dal sindaco di Apiro, Ubaldo Scuppa, e di Jesi, Massimo Bacci, e da Lucia Chiatti amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini. Bacci, in particolare, ha ricordato che Jesi è la città ove nel il 18 Luglio 1472, lo stampatore veneto Federico Conti finiva di stampare l’edizione “Principe” della Divina Commedia. Si tratta di una delle primissime edizioni a stampa del capolavoro dantesco, cento giorni prima ne furono prodotte anche a Foligno e Mantova «ma mentre l’edizione Jesina era opera di un valente tipografo italiano, le altre due edizioni erano uscite dalle mani di due tipografi tedeschi provenienti proprio da Magonza. Dunque abbiamo un primato di cui siamo molto orgogliosi». Le copie della Divina Commedia stampate a Jesi e giunte fino a noi sono cinque: una è conservata a Vicenza, una a Udine, due a Verona e l’ultima al British Museum di Londra.

Il convegno del 6 ottobre al Teatro Mestica e del 7 ottobre al Teatro Pergolesi di Jesi, riunisce  letterati da varie università italiane e straniere (inglesi, belghe, olandesi, irlandesi, francesi, tedesche, austriache, spagnole e statunitensi).  I Canti del poema dantesco saranno approfonditi ed analizzati attraverso un programma che vedrà, a coronamento di entrambe le giornate di lavori, Roberto Benigni protagonista dell’interpretazione del Canto VIII (quello degli iracondi e accidiosi) ad Apiro, e del Canto XXVI (quello dei consiglieri fraudolenti detto anche “Canto di Ulisse”) a Jesi ore 20,30. Alle due sessioni partecipano Pietro Cataldi (Università per Stranieri di Siena), Daragh O’Connell (University College, Cork), Peter Kuon (Università di Salisburgo), Franziska Meier (Università di Göttingen), Andrea Robiglio (Università di Lovanio), Giulia Fasano (Università di Salamanca), Corinna Salvadori Lonergan (Trinity College, Dublino), Carlo Ossola (Collège de France, Parigi), Pasquale Guaragnella (Università di Bari), Alfredo Luzi (Università di Macerata), François Livi (Università di Paris IV Sorbonne), Rino Caputo (Università di Roma “Tor Vergata”), Lia Fava Guzzetta e Maria Luisi (Lumsa di Roma), Michela Mastrodonato (Giornalista e Dottore di Ricerca La Sorbona), Giulio Ferroni (Università La Sapienza di Roma), Stefano Jossa (Royal Holloway University of London), Carmen van den Bergh (Università di Leida), Lino Pertile (Harvard University).

Le due sessioni del convegno saranno trasmesse in diretta streaming per consentire di seguire i lavori anche a coloro che non sono rientrati nel novero dei posti disponibili: sabato 6 ottobre presso l’Aula Magna dell’Istituto Statale Comprensivo “Federico II” di Jesi in Piazzale San Savino 1; domenica 7 ottobre dalle ore 14,30 i lavori della sessione di Jesi saranno trasmessi sia presso l’Aula Magna dell’Istituto Statale Comprensivo “Federico II” di Jesi che al  Teatro Mestica di Apiro, fino a esaurimento dei posti disponibili. Infine si potrà assistere dalle ore 20.30 in diretta streaming all’intervento di Roberto Benigni sul Canto XXVI dell’Inferno, dal maxischermo installato in Piazza della Repubblica a Jesi.

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