Jesi-Fabriano

La rinuncia al biodigestore, il Pd Jesi all’attacco dell’amministrazione

Il segretario Stefano Bornigia incalza il sindaco Bacci: «Il Comune si tira indietro perché adesso la gestione dell’impianto è pubblica?»

Un biodigestore (immagine di repertorio)

JESI – Continua a far discutere la rinuncia al biodigestore. Dopo Jesi in Comune, interviene anche il Pd, incalzando il sindaco Massimo Bacci. In occasione dell’assemblea dell’Ata rifiuti, infatti, l’assessore all’ambiente, Cinzia Napolitano ha comunicato che la città non è più interessata all’installazione dell’impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti.

«Non siamo molto stupiti dal fatto che il Comune di Jesi si sia tirato indietro sulla vicenda del biodigestore, dopo che l’ATA, a stragrande maggioranza, ha deciso la gestione pubblica dell’impianto – osserva il segretario democrat, Stefano Bornigia -. Era evidente sin da agosto dello scorso anno che questa Amministrazione Comunale fosse interessata più agli aspetti societari della gestione dell’impianto che al resto. Non a caso questa maggioranza si era votata un atto di indirizzo ambiguo sulla localizzazione dell’impianto (Coppetella, la ex Sadam?) ma invece molto preciso sul fatto che l’impianto doveva essere gestito da una società a maggioranza privata, senza che negli incontri che ci erano succeduti sulla vicenda si fosse mai parlato di questo. Per uscire da questa situazione la Giunta Bacci addossa tutte le colpe all’ATA, ma rispetto ad un anno fa cosa è cambiato per il Comune di Jesi? Non si deve fare un impianto con il massimo delle garanzie per l’ambiente e la salute dei cittadini? Qualcuno ha negato eventuali integrazioni economiche che possono andare al Comune di Jesi? Non è importante l’economica circolare e la gestione dei rifiuti fatta in maniera virtuosa? L’ATA ha forse negato che il biodigestore si potesse fare a Jesi? Niente di tutto questo».

Il segretario Pd Jesi, Stefano Bornigia

Ecco, dunque, la stoccata. «Il Comune di Jesi si tira indietro perché adesso la gestione dell’impianto è pubblica? – chiede sempre Bornigia -. Non è forse questo l’assetto societario che potrebbe dare maggiori garanzie per la collettività?».

Il Partito Democratico di Jesi, prosegue il segretario, «era e rimane favorevole a valutare l’insediamento del biodigestore nel territorio del Comune di Jesi in una località diversa dalla Coppetella, lontano dalle abitazioni, magari in un area industriale dismessa, con il massimo delle garanzie ambientali e sanitarie e con una gestione pubblica dell’impianto, così come deciso dalla stragrande maggioranza dei Comuni facenti parte dell’ATA. Alla Giunta Bacci adesso l’onere di giustificare alla città il venir meno dell’interesse pubblico, se la società di gestione non ha più la maggioranza privata».

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