Jesi-Fabriano

Rifiuto selvaggio, a Jesi arrivano le fototrappole contro l’abbandono abusivo

Ne saranno noleggiate due per diciotto mesi, "in servizio" con ogni probabilità dal prossimo mese di settembre

Rifiuti abbandonati a Jesi (foto d'archivio)

JESI – Due fototrappole, noleggiate per 18 mesi per un costo complessivo di poco più di 17mila euro, per scovare e contrastare i furbetti dell’abbandono dei rifiuti. A fornirle alla Polizia Locale di Jesi sarà un’azienda di Firenze, con ogni probabilità già da settembre prossimo.

«Nel territorio comunale – evidenziano il fenomeno gli uffici di Piazza Indipendenza – anche in prossimità di cassonetti stradali o in aree centrali, sono state individuate delle località continuamente sottoposte ad abbandoni abusivi e dai conferimenti illegali di rifiuti, che causano problemi di igiene, sanità e di decoro, nonché ulteriori costi per l’Amministrazione». Secondo il Comune: «Sono numerose le segnalazioni anche recenti ed è necessario intervenire con idonei strumenti di controllo al fine di identificare i trasgressori delle norme sul conferimento dei rifiuti e contestualmente impedire il radicamento di circostanze, che possono determinare problemi igienico sanitari e pericolosità in genere derivante dal deposito incontrollato dei rifiuti».

Si farà dunque ricorso all’impiego della videosorveglianza, «sempre più diffuso in Italia: proprio attraverso l’uso di dispositivi portatili denominati “video-fototrappole” si vuole scoraggiare l’abbandono dei rifiuti e sanzionare tale pratica. La Polizia Locale di Jesi, recependo l’esigenza di implementare la sorveglianza sul territorio, al fine di garantire una maggior tutela degli ambienti e della sicurezza urbana, intende attivare il supporto dei sopra citati sistemi tecnologici di sorveglianza del territorio, specie nei siti dove periodicamente si riscontrano abbandoni di rifiuti». L’utilizzo delle fototrappole avverrà «in specifiche zone della Città a rotazione, permettendo altresì la registrazione e la visione delle immagini delle telecamere mediante collegamento diretto con gli Uffici del Corpo Polizia Locale, consentendo così di razionalizzare l’azione repressiva».

© riproduzione riservata