Jesi-Fabriano

Rifiuti, Jesi: «Serve un nuovo Piano d’Ambito». Ma l’opposizione si sfila: «La maggioranza fa politica per la destra»

Lo scontro intorno al documento passato in commissione col voto dei soli Jesiamo, Jesinsieme e Patto x Jesi. Escono Pd e Jesi in Comune: «Atto che doveva essere portato in Consiglio»

La maggioranza consiliare a Jesi

JESI – «Un nuovo piano d’ambito per la gestione rifiuti che contenga l’esatta previsione degli impianti da realizzare e della loro localizzazione sul territorio provinciale». A richiederlo, con un documento votato in commissione, sono i gruppi di maggioranza Jesiamo, Jesinsieme e Patto x Jesi, che in vista dell’assemblea provinciale dell’Ata rifiuti del 18 marzo invitano il sindaco Massimo Bacci e la Giunta ad «attivarsi in ogni sede opportuna per far accertare l’idoneità del percorso finora compiuto da ATA al fine di individuare il nuovo piano d’ambito e un gestore unico». Ma è scontro con le opposizioni: i rappresentanti di Pd e Jesi in Comune abbandonano la seduta in videoconferenza al momento del voto e contestano il fatto che passi in commissione – e non in Consiglio – un «atto di indirizzo politico».

Raccolta differenziata rifiuti

L’antefatto, nel botta e risposta in tema di Piano d’Ambito fra l’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi e Luigi Cerioni, presidente della Provincia di Ancona e dell’Ata. Per il primo, «votazione affrettata e senza alcun valore», per l’assenza del rapporto ambientale relativo ai siti dove dovrebbero sorgere gli impianti di trattamento dei rifiuti, quella effettuata in Ata lo scorso dicembre sul Piano. Per Cerioni in realtà «solamente un passaggio intermedio interno dell’iter: a marzo l’Assemblea per la definitiva adozione del Piano, con contestuale approvazione anche del Rapporto Ambientale».

Il sindaco Massimo Bacci

Di Cerioni e dei vertici Ata, il sindaco Massimo Bacci reclama, in maniera dura, le dimissioni: «Dal 2013 c’è un Ambito finalizzato a efficientare e rendere più economica la gestione rifiuti, nel quale solo Jesi ha investito più di un milione. Dopo oltre 20 milioni spesi dai Comuni, siamo ancora al nulla di fatto. Sarei spaventato se la maggioranza che ha influenzato le scelte dell’Ata in questi anni a Jesi gestisse o facesse gestire con le proprie logiche un biodigestore. Non dormirei di notte, pensando a cosa potrebbe accadere a chi abita lì. Il Pd ha inciso fortissimamente nelle decisioni dell’Ambito e anche nelle scelte, sbagliate, su VivaServizi».

Per Jesiamo, Jesinsieme, Patto x Jesi: «Occorre un cambio di passo. I gravi ritardi nelle scelte sulla realizzazione e gestione degli impianti necessari a livello provinciale, rischiano di provocare ulteriori danni agli Enti locali. Contestiamo le scelte politiche, fino ad ora compiute, che hanno portato a risultati decisamente negativi a discapito della pianificazione e programmazione della gestione del ciclo dei rifiuti nella Provincia, con gravi ritardi nelle scelte sulla realizzazione e gestione degli impianti necessari a livello provinciale». La maggioranza ricorda la vicenda biodigestore: Jesi si era fatta avanti per ospitarlo, la sua proposta (gestione privata al 51% e pubblica al 49%) non è mai stata discussa. «I contributi sono oramai persi – dice la maggioranza – senza contare che la proposta del Comune di Jesi non è mai stata sottoposta a discussione né a votazione in Assemblea Ata. La realizzazione di tale impianto assume una grande importanza per il territorio provinciale, visti gli alti costi non solo economici da parte di cittadini ed enti ma soprattutto ambientali che, a tutt’oggi, stiamo pagando per trasportare i nostri rifiuti fuori Regione per il loro smaltimento, e tenuto anche conto di quanto potrebbe essere vantaggioso per la nostra comunità produrre energia pulita sotto forma di biometano derivato da una fonte rinnovabile costituita dai rifiuti  organici di tutti i cittadini dell’ambito».

Lorenzo Fiordelmondo

Sul documento predisposto dal presidente di commissione Nicola Filonzi, Lorenzo Fiordelmondo (Pd) fa notare: «Se c’è un contesto tecnico, vorrei ci fosse un contraddittorio coi tecnici. Di politica è in Consiglio che si parla: col documento si chiede agli altri sindaci di portare lì la discussione, noi passiamo in commissione. Il Piano d’Ambito è un atto ad oggi in fase di adozione e non di approvazione. Al voto peraltro il nostro Comune non ha partecipato, uscendo dall’assemblea».

jesi in comune
I consiglieri di Jesi in Comune Animali e Santarelli con il presidente cingolani

Ma per Jesi in Comune: «Una Commissione ha approvato un atto di indirizzo politico ad uso del Sindaco. Uno schieramento minoritario di Sindaci della provincia di Ancona, accumunati da livore politico verso il Pd e ringalluzziti dalle recenti vittorie elettorali del centro destra, hanno deciso di sfiduciare la presidenza della Provincia, che è anche presidenza dell’Ata. Possono sicuramente far leva su una serie di errori e ritardi che hanno caratterizzato la linea dell’Ata, che in diverse occasioni si è rivelata traballante dal punto della praticabilità tecnica. Per consentire quest’operazione politica e per permettere ai sindaci di destra della provincia, capitanati da Bacci e forti di una Giunta regionale di destra, di sfiduciare l’Ata, il Presidente della Terza Commissione consiliare jesina si è prestato a predisporre un atto di indirizzo che ha fatto votare a 8 consiglieri di maggioranza membri della Terza Commissione, in spregio della prassi e del regolamento che dovrebbe invece far rispettare. ​Si sarebbe potuta aspettare la seduta del Consiglio, già fissata per il 30 marzo, ma il Presidente Filonzi si è servito della Commissione per compiacere le mire politiche del Sindaco. Il quale ha detto chiaro e tondo che intende sfiduciare il presidente dell’Ata, nonché presidente della provincia, fin dalla prossima riunione dell’Ata. Che però è fissata in data precedente rispetto alla seduta del Consiglio comunale di Jesi​. Una cosa ormai è chiara però: Jesi è disponibile ad ospitare un impianto di biodigestione solo se a gestirlo è una società a maggioranza privata, perché si sa il pubblico non è capace. Parola di Sindaco».

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