Jesi-Fabriano

Riaperture dei tribunali minori: «Sarebbe strategico per Jesi». Il punto con l’ex sindaco Polita

L'avvocato Marco Polita interviene sulla questione della riapertura dei tribunali minori in Italia

Palazzo Carotti a Jesi, ex sede del tribunale

JESI – Il governo ha un piano per riaprire i cosiddetti “tribunali minori”, le sedi distaccate dei tribunali centrali in tutta Italia. Dunque a dieci anni dal taglio imposto dalla spending-review di Monti che ha segato decine di piccoli palazzi di giustizia (tra cui Jesi, Senigallia e Fabriano) ora all’orizzonte c’è la possibilità di riscrivere la geografia giudiziaria anche per il nostro territorio, poiché questo tema è parte integrante del programma di governo, nel collegato alla legge di Bilancio del 2022. Jesi storicamente ospitava la pretura dal 1400 e successivamente il tribunale, chiuso proprio dieci anni fa.

«Questa revisione della geografia giudiziaria potrebbe rappresentare anche per la città di Jesi una speranza – spiega l’ex sindaco (e avvocato) Marco Polita – anche perché il palazzo di giustizia jesino, nella sede di palazzo Carotti che lo aveva ospitato fino al 2012, è ancora pressoché nuova, visto che era stata completamente ristrutturata con 2 miliardi e mezzo di fondi ministeriali dedicati ai palazzi di giustizia». La revisione della mappa dei tribunali italiani inizia a prendere forma ed è finita sulla scrivania della Commissione Giustizia al Senato, seguita dal senatore Ernesto Rapani. «Jesi ha mantenuto il giudice di pace ma con lo spending review aveva perso il suo tribunale – dice ancora Polita, che ha guidato la giunta cittadina per due mandati dal 1994 al 2002 – che, per efficienza e mole di fascicoli trattati, era il secondo della provincia di Ancona con un bacino di utenza di oltre 100mila abitanti. Un grosso aiuto per il tribunale centrale di Ancona, che era “sollevato” da una gran mole di fascicoli e di processi, svolti direttamente e autonomamente a Jesi. E gli stessi fascicoli venivano anche conservati in città, senza andare a sovraccaricare gli archivi storici del capoluogo dorico… poi con il taglio della sede di Jesi tutta la mole di fascicoli, anche storici, fu dirottata in parte nei magazzini comunali di Jesi e i fascicoli più datati (quelli delle ex preture) nell’archivio storico di Ancona… Una perdita per la nostra città – continua Polita – sono documenti di grande valore storico, che permettono anche di rileggere il nostro passato e di farci un’idea del cambiamento epocale anche della società. All’epoca della pretura ad esempio le cause si facevano per il bestiame che invadeva un terreno o contro i parroci se suonavano le campane alle 6…altro che i guai di oggi! Anche per questo sarebbe bello recuperare tutti i fascicoli finiti ad Ancona e sistemarli in modo da consentirne la fruizione».

Marco Polita


Lancia un input l’ex sindaco. «Ora potremmo tornare a parlare di giustizia sui territori e per i territori – spiega ancora – visto che la riapertura dei tribunali distaccati potrebbe interessare per primi quelli che hanno chiuso da dieci anni». Finora le regioni interessate sono Abruzzo, Campania, Calabria, Toscana, Lombardia e Veneto poiché nella lista inviata al Parlamento dai singoli consigli regionali vi sarebbe la premessa che a farsi carico dei costi delle sedi da riaprire saranno proprio le Regioni. Sarebbe fondamentale dunque che la nostra regione manifestasse tale interesse: «e le Marche? – chiede Polita – sono interessate a riavere i piccoli tribunali? Si è attivata in tal senso? Il Comune di Jesi sarebbe intenzionato a riavere il suo palazzo di giustizia?». Riavere il tribunale a Palazzo Carotti significherebbe molto per la sua città, che ne era stata privata: «Non solo un ritorno della giustizia sul territorio più vicina alle persone – conclude Polita – ma andrebbe ad alleggerire la mole di lavoro del tribunale di Ancona, con riduzione dei tempi dei processi. Si alleggerirebbe anche la mole di inquinamento della provincia, visto l’alto numero di mezzi che vi confluiscono ogni giorno e poi, la parte antica di Jesi (e la sua economia) tornerebbe a vivere poiché con la chiusura del tribunale anche l’indotto legato alla presenza del palazzo di giustizia jesino ne aveva risentito fortemente».

© riproduzione riservata