Jesi-Fabriano

Ranica e Pedroli al vertice di Nuova Banca Marche

Nuovo presidente e nuovo amministratore delegato per l'istituto di credito marchigiano, con un team di traghettatori targato Ubi in carica dalla data del closing - il 10 maggio - alla fusione per incorporazione nel gruppo bergamasco. Ai saluti Roberto Nicastro e Luciano Goffi

Osvaldo Ranica, ex direttore generale della Banca Popolare di Bergamo, è l'attuale presidente delle tre good banks

JESI- Cambio al vertice di tre good bank – Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria e Nuova Carichieti – con un management di traghettatori targato Ubi in carica solo per pochi mesi, dalla data del closing dell’operazione di cessione dall’attuale proprietà (il Fondo Nazionale di Risoluzione) alla ex popolare bergamasco-bresciana, fino alla definitiva fusione per incorporazione nel gruppo. Al timone dei tre istituti, come presidente, sarà Osvaldo Ranica, che prenderà il posto di Roberto Nicastro: nel gruppo dal 1974, Ranica è stato direttore generale della Banca Popolare di Bergamo ed attualmente è membro del Consiglio di Gestione di Ubi Banca. In arrivo anche tre nuovi amministratori delegati, a capo di tre nuovi cda. Per Nuova Banca Marche, Luciano Goffi, sulla via della pensione, è ai saluti: tra pochi giorni cederà il posto a Alberto Pedroli, manager di lunghissima esperienza attualmente responsabile del servizio Investment Banking di Ubi. Ad Arezzo, sede di Etruria, il nuovo ad sarà Silvano Manella, già vice di Ranica in Popolare di Bergamo, mentre a Chieti è atteso Raffaele Avantaggiato, già direttore generale di Carime.

Luciano Goffi

La firma del closing tra Fondo Nazionale di Risoluzione e Ubi Banca è fissato per domani, mercoledì 10 maggio, dopo che tutte le pre-condizioni fissate per la cessione sono andate al loro posto: il via libero da parte della Commissione Ue, dell’Agcom e dell’Istituto nazionale per la vigilanza sulle assicurazioni, il semaforo verde della Bce, la conclusione delle trattative tra il Fondo di Risoluzione e Fondo Atlante che acquisirà 2,2 miliardi di crediti deteriorati e incagli pari a circa 350 milioni netti incamerati dai tre istituti di credito, l’aumento di capitale da 400 mln di euro da parte di Ubi, l’impegno da parte del venditore a consegnare al gruppo bergamasco tre banche con un patrimonio netto contabile pari ad almeno 1.010 milioni di euro e un Cet 1 ratio (indice di patrimonializzazione) non inferiore al 9,1%.

Dopo il closing verranno fissate le assemblee dei tre istituti per la nomina dei nuovi consigli di amministrazione e avrà così inizio il percorso di integrazione gestionale, in attesa della fusione delle tre banche in Ubi Banca Unica. I tempi sono quelli annunciati ai mercati finanziari dal consigliere delegato Ubi, Victor Massiah, ovvero entro i 12 mesi, ma si potrebbe andare molto più veloci: fonti vicine al dossier dicono che la prima a confluire in Ubi sarà Banca Marche alla fine di ottobre, un mese dopo toccherà ad Etruria, a febbraio 2018 sarà la volta di Chieti.

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