Jesi-Fabriano

“Raffaello e Angelo Colocci”: dal 20 maggio la mostra a Jesi

Attesissima, l'esposizione avrà anche momenti dinamici con le tecnologie high tech ed esperienze di gioco come l'Escape Room

JESI – Metti Raffaello Sanzio e Angelo Colocci, un giorno a Jesi… inizia così l’avventura che ci condurrà all’inaugurazione della mostra dedicata ai due grandi personaggi, un evento espositivo dinamico e coinvolgente per rivivere l’incontro che ha segnato il Rinascimento in maniera indelebile. Arte e sapere, genio e misura dialogano nella mostra che esplora la collaborazione tra il divin pittore di Urbino e l’umanista jesino. Parliamo della Mostra “Raffaello e Angelo Colocci. Bellezza e scienza nella costruzione del mito della Roma Antica”, ospitata ai Musei Civici di Palazzo Pianetti a Jesi dal 20 maggio.

Un viaggio tra arte e multimedia per sviscerare il rapporto tra il pittore e l’amico umanista. E’ un evento espositivo particolarmente atteso anche perché era già stato annunciato e previsto nel 2020, in occasione del 500esimo anniversario della morte di Raffaello. Ma la pandemia e il Dpcm ne avevano bloccato l’allestimento, non certo l’entusiasmo. Curata da Giorgio Mangani, Francesco Di Teodoro, Ingrid Rowland, Vincenzo Farinella e Paolo Clini sarà visitabile fino al 30 settembre. La mostra nasce con l’obiettivo di evidenziare i rapporti tra Raffaello e Colocci, personaggio coltissimo e poliedrico, che nei primi trent’anni del XVI secolo fu punto di riferimento per gli artisti della corte pontificia, per antiquari, poeti, studiosi della lingua, cultori della scienza e della cosmologia.

Da Angelo Colocci – nato a Jesi da una antica e nobile famiglia nel 1474 e morto a Roma nel 1549 – e dai suoi studi di cosmologia, Raffaello trasse ispirazione per dare vita, forme e colori a uno dei suoi più grandi capolavori, la Stanza della Segnatura Vaticana. Proprio nel celebre affresco della “Scuola di Atene” del ciclo di affreschi della Stanza della Segnatura, Raffaello rappresentò tra le figure centrali lo stesso umanista, nelle sembianze di un uomo barbuto con un cappello esotico e con la sfera del cosmo nella mano destra. La mostra porterà dunque alla luce tanti aspetti e curiosità del legame tra i due personaggi.

In mostra a Palazzo Pianetti anche dei reperti di epoca romana, a testimonianza degli interessi antiquari di Colocci, tra cui la scultura “l’Arianna addormentata” del Museo Archeologico di Firenze, attualmente esposta alle Gallerie degli Uffizi, in origine collocata nel giardino romano dell’umanista. Come detto, si farà appello anche alla tecnologia high-tech e al multimediale per raccontare il clima culturale in cui Raffaello e Colocci vissero e si incontrarono: in particolare, la “Scuola di Atene” sembrerà prendere vita attraverso l’uso di moderne e sofisticate tecnologie olografiche. A rendere ancora più dinamica e coinvolgente l’esperienza espositiva, non solo come mostra statica di opere e reperti, a fungere da corollario si avranno eventi, ologrammi immersivi e l’Escape Room un gioco di ricerca e fuga tra le stanze dell’antico palazzo dove visse la famiglia Colocci a Jesi.   

Angelo Colocci
Angelo Colocci con un globo stellato in mano nell’affresco di Raffaello “Scuola di Atene”

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