Jesi-Fabriano

Radio senza muri, 10 anni a servizio della promozione della salute mentale

La radio si presenta al Tnt di Jesi domenica 22 gennaio: ci saranno un cerchio, un microfono, esperienze condivise, e la presentazione di un libro

il libro che racconta i 10 anni di vita di Radio Senza Muri, la web radio nata a Jesi per promuovere la salute mentale

JESI – Radio Senza Muri, la web radio comunitaria di promozione della salute mentale, festeggia i 10 anni di vita con un nuovo libro. “Radio senza muri. 10 anni. Storia di una radio comunitaria” sarà presentato domenica 22 gennaio alle ore 17.30 presso lo SCA TNT di Jesi. Ospite dell’iniziativa sarà Alfredo Olivera, fondatore dell’esperienza di Radio La Colifata in Argentina, la prima radio al mondo a nascere all’intento di un manicomio, a Buenos Aires nel 1991. Proprio da Radio La Colifata ha preso spunto il network marchigiano.

La presentazione sarà l’occasione non solo per discutere insieme del libro e dell’esperienza della radio, ma anche un tuffo nel suo funzionamento visto che sarà organizzata come una vera e propria trasmissione della radio, e con la metodologia del Dispositivo Radiofonico Gruppale. Ci saranno un cerchio, un microfono, esperienze condivise, la storia di Radio Senza Muri e de La Colifata e la possibilità di dar voce a tutte le persone presenti.

Radio Senza Muri è nata a Jesi nel 2012 da un progetto dell’associazione Ya Basta! Marche, che opera sul territorio jesino, ed è una radio comunitaria caratterizzata dal volontariato come risorsa principale per il suo funzionamento e l’autofinanziamento come mezzo primario di sostentamento e il coinvolgimento diretto degli ascoltatori. E’ anche, e soprattutto, uno strumento di promozione della salute che, riprendendo la definizione che ne dà l’OMS nel 1948, + “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”.

«Sono passati 10 anni da quando i microfoni di Radio Senza Muri hanno iniziato a vibrare – dicono i promotori – e a farsi vettore di innumerevoli voci. Abbiamo scelto di riascoltarle affinché non si disperdano nell’etere e ne resti una traccia scritta, una testimonianza. Ci sembrava importante poiché questa esperienza ha marcato il cammino di tante persone che l’hanno vissuta e partecipata, proponendo per un sabato al mese (e non solo) una modalità altra dello stare assieme che prevede scambio di opinioni, momenti di musica e ballo, poesia, teatro, arte, il tutto connesso dai fili dei microfoni che, girando nel cerchio, creano trame sempre nuove, imprevisti ed emozioni memorabili».

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