Jesi-Fabriano

Quale futuro per le Marche? Il confronto ispirato dal Pontefice

Il rilancio economico della regione. È il tema al centro della tavola rotonda prevista oggi pomeriggio a palazzo Bisaccioni. Tra i relatori i protagonisti della vita politica, imprenditoriale ed ecclesiale del territorio

JESI – Il rilancio economico delle Marche. Si parlerà di questo oggi pomeriggio a palazzo Bisaccioni. Partendo ovviamente dall’agricoltura. In programma una tavola rotonda (ore 17.45) che vedrà protagonisti quattro personalità della vita ecclesiale, politica ed imprenditoriale del territorio. Si discuteranno, appunto, le prospettive economiche della regione alla luce della enciclica “sociale” “Laudato Sì’” di Papa Francesco, che analizza  le sfide e le minacce alla tutela del creato.

Si confronteranno il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona-Osimo e tra i più apprezzati porporati della stagione riformatrice di papa Bergoglio, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli e l’imprenditore Andrea Pieralisi, che risponderanno alle domande del vaticanista della Stampa, Giacomo Galeazzi e del giornalista Gianni Rossetti, presente nella duplice veste di moderatore e di imprenditore agricolo.

Ad introdurre l’incontro pubblico, il presidente dell’associazione “I popolari per Jesi”, Ernesto Caprari.

«Tre anni fa, Papa Francesco, nel 70° anniversario della Coldiretti – ricorda il giornalista Giacomo Galeazzi in un suo articolo -, mise in guardia dalla tentazione di “vendere la madre Terra” e, come teorizzato compiutamente nell’enciclica Laudato si’, lancia la sfida di “realizzare un’agricoltura a basso impatto ambientale nell’epoca del cambiamento climatico”, ribadendo che “coltivare è un’attività tipicamente umana e fondamentale”. Nel lavoro degli agricoltori c’è, secondo Jorge Mario Bergoglio, “l’accoglienza del prezioso dono della terra che ci viene da Dio, ma c’è anche la sua valorizzazione nell’operare altrettanto prezioso di uomini e donne, chiamati a rispondere con audacia e creatività al mandato consegnato da sempre all’uomo, quello di coltivare e custodire la terra”. Francesco è altresì preoccupato dal fenomeno del “landgrabbing” cioè dall’utilizzo dei terreni fertili per produrre biocarburanti e deplora la “già troppo diffusa sottrazione di terra all’agricoltura per destinarla ad altre attività, magari apparentemente più redditizie: anche qui domina il dio denaro”. E il paragone del Papa che arriva “quasi dalla fine del mondo” è con “quelle persone che non hanno sentimenti, che vendono la famiglia, vendono la madre, ma qui è la tentazione di vendere la madre terra”.

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