Jesi-Fabriano

“Puer Umbriae”, un itinerario umbro-marchigiano sulle orme di Federico II

Nella sede della Fondazione jesina proiettato un documentario che, oltre a una visione della storia e delle vicende imperiali, sollecita la ripresa di studi e ricerche in queste due regioni

Giordana Benazzi, Marcello Traversini, Franco Mezzanotte, con loro un "viaggio" nell'Umbria federiciana

JESI – Non solo “Puer Apuliae” ma anche “Puer Umbriae. Sì, perché l’imperatore Federico II un legame forte con quella regione l’ha avuto. Non fosse altro perché, dopo aver visto la luce a Jesi, ha vissuto per circa 4 anni a Foligno affidato alla duchessa di Urslingen, consorte di Corrado, duca di Spoleto.

Ad Assisi fu battezzato (1196) nella cattedrale di San Rufino. E attraverso l’Umbria è transitato molteplici volte nei suoi spostamenti lungo la penisola.

Inoltre, sarebbe stato il committente della basilica di San Francesco.

La Fondazione jesina che porta il suo nome ha ospitato a Palazzo Bisaccioni la proiezione di un documentario “Federico II di Svevia e l’Umbria: Puer Umbriae” – Danae Film Production -, presentato dallo stesso regista, Marcello Traversini, dirigente del Centro Internazionale di Cooperazione Culturale (Cicc) che ha spiegato come, in fondo, «questo nuovo appellativo è un po’ una provocazione. Figuriamoci se un personaggio come l’imperatore svevo, che emerge tanto prepotentemente nella storia, possa aver bisogno di una semplificazione territoriale. L’intento è quello di sollecitare studiosi e ricercatori a indagare di più non solo in Umbria ma anche in quella che era la Marca Anconitana».

In sostanza, la proposta, in collaborazione con la Fondazione Federico II Hohenstaufen, è quella di un itinerario umbro-marchigiano che rivaluti gli aspetti storico-culturali intercorsi tra lo svevo e queste terre.

E il documentario «propone, per la prima volta, oltre a una visione generale della storia e delle vicende imperiali, l’approfondimento dei rapporti intercorsi tra Federico II e i territori dell’Umbria, in particolare il Ducato di Spoleto, e la Marca Anconitana, che allora facevano parte dei fondi imperiali italiani».

Dopo la presentazione del presidente della Fondazione, Fabio Costantini, l’introduzione alla serata affidata a Franco Mezzanotte, già docente di storia medievale all’Università di Perugia, per la parte storica, e a Giordana Benazzi, storica dell’arte, per quella artistica, con focus sulla rinascita del classicismo romano, i tratti del gotico tedesco e la cultura medio-orientale, connotazioni precise dell’epoca federiciana.

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