Jesi-Fabriano

Pronto soccorso e sosta all’Urbani, l’idea del Tribunale del Malato

Recuperare spazi per l’utenza e parcheggi riservati a dipendenti e categorie fragili, le proposte presentate dall'Associazione jesina a Area Vasta 2 e Comune

Pasquale Liguori e Franco Rettaroli del Tribunale del Malato di Jesi

JESI – Recuperare spazi per l’utenza del pronto soccorso del Carlo Urbani ricavando una nuova Obi (Osservazione breve intensiva) nel locale attualmente utilizzato dalle dietiste Asur. E rendere finalmente sfruttata, dai pazienti in attesa di visita, l’ampia sala a ridosso della radiologia del Ps. Inoltre, cambiare viabilità e sosta all’ospedale: senso unico a salire in via Aldo Moro, posteggi riservati per dipendenti e utenza specifica (disabili, trattamenti sanitari continuativi, donatori), valutando l’introduzione per tutti gli altri di un parcheggio a tariffa. Sono le proposte avanzate dal Tribunale del Malato di Jesi, e illustrate pubblicamente dopo che, venerdì scorso, sono state presentate anche al direttore dell’Area vasta 2, Maurizio Bevilacqua.

La proposta del Tdm per il pronto soccorso. Sulla destra, evidenziati in giallo, i locali da recuperare

«Problemi annosi, in una struttura dai 30 mila accessi annui- spiega Pasquale Liguori del Tdm di Jesi- sono quelli dell’attesa dei pazienti che, dopo essere stati filtrati dal triage, aspettano in barella lungo il corridoio del pronto soccorso di essere ulteriormente visitati. Mancano spazi adeguati e decorosi, anche in termini di privacy, per i pazienti e chi li accompagna.

Oltre alla carenza di una sala di attesa delle salme che, in caso di decesso, possono ora restare a lungo nei locali del Ps, separate dal resto solo da divisori provvisori. Vero è che c’è una questione di appropriatezza degli accessi al pronto soccorso sui cui lavorare ma in assenza di Case della salute adeguate sul territorio i tempi sono lunghi. Più immediato trovare nuovi spazi all’interno degli attuali. Quelli già recuperati (rispostigli ora destinati ai letti di degenza), non bastano».

Attualmente l’Obi, Osservazione breve intensiva riservata a pazienti per i quali non è ancora possibile prendere una decisione di dimissione- ricovero per una attesa di massimo 36 ore, si trova all’Urbani in una stanza adiacente alla sala d’aspetto esterna al triage.

«Le norme chiedono 1 posto letto in Obi ogni 4.000-6.000 accessi al ps, qui ne abbiamo 7 e con 30.000 accessi annui siamo al limite. Una soluzione- dice Liguori- potrebbe essere spostare l’Obi nell’attuale studio delle dietiste, che possono trovare spazio altrove, e in quello che è l’Obi trovare altri spazi per una attesa dignitosa delle barelle. Inoltre vi è una sala d’aspetto fuori dalla radiologia sempre deserta. La si utilizzi».

Sul fronte viabilità, Liguori e Franco Rettaroli ricordano i «numerosi incidenti all’incrocio di auto davanti al Ps. Problema risolvibile con un senso unico a salire, salvo mezzi di soccorso e autorizzati, su via Moro. I percorsi di uscita dall’area ospedaliera sarebbero solo i due che portano in via dei Colli, all’ingresso del vecchio Murri. Quello vicino alla camera mortuaria sarebbe utilizzato solo dalle auto con permesso che usufruirebbero del parcheggio riservato a dipendenti, disabili, donatori. La sosta va regolamentata: tre aree distinte per dipendenti, utenza particolare (disabili, trattamenti sanitari continuativi, donatori) e visitatori. Per quest’ultima se si vuole garantire un posto per tutti bisogna prevedere una sosta a tariffa per ora e frazione di ora, come nella maggior parte delle strutture ospedaliere».

Sul ridisegno del Ps, il Tribunale del malato attende risposte dai tecnici, sulla viabilità «pur essendo l’area di proprietà Asur, la proposta arriverà in Comune e ci auguriamo un confronto con l’amministrazione».

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