Jesi-Fabriano

Professione risk manager, quando il rischio diventa un’opportunità per le aziende

Morris Giuliani, jesino, ha lasciato il "posto fisso" in un noto gruppo petrolifero per mettersi in proprio: «Faccio questo lavoro con grande passione. Agli imprenditori dico che bisogna guardare al futuro con altri occhi perché le soluzioni ci sono»

Morris Giuliani
Morris Giuliani
JESI – Morris Giuliani, 50 anni, di Jesi. Professione, risk manager.
Sua la scelta di lasciare, dopo 28 anni, il “posto fisso”, in una grande azienda come l’Api – dove aveva lavorato anche il padre – nella quale si occupava di risk ed insurance management in tutte le società del Gruppo, per provare da solo, dallo scorso anno, con “360° Visione d’Insieme”.
«Faccio questo lavoro con grande passione – spiega – anche se quella del risk manager è sempre stata una professione poco percepita perché non si è mai pensato al valore del rischio come opportunità. Soprattutto in un momento economico come questo, nel quale le aziende debbono necessariamente cambiare, fare qualcosa di diverso per guardare al futuro, alla nuova era industriale 4.0».
Il risk manager parte dal presupposto che l’azienda va protetta, soprattutto in momenti di crisi, non affidandosi ai tagli per ottimizzare ma trovando al proprio interno l’opportunità per volgere lo sguardo al domani in altro modo. E agire cambiando. Perché «protezione più opportunità significano valore».

«Il nostro ruolo è un po’ come quello di un medico che, in questo caso, ha cura della salute delle persone e delle aziende. Quindi supporta l’imprenditore nell’analisi e nella valutazione dei rischi interni ed esterni, cercando tutte quelle soluzioni per ridurli o eliminarli, salvaguardando il raggiungimento degli obiettivi e la continuità del business».

Morris Giuliani
«Come un medico il risk manager ha cura delle persone e dell’azienda»
È la visione d’insieme, l’operatività a 360 gradi, su tutti quelli che sono gli aspetti aziendali e le possibili implicazioni rischiose che possono prospettarsi.
«Un ruolo strategico che consente di valutare quali sono le problematiche, le criticità, quale l’impatto di determinati eventi analizzandone sia le cause che gli effetti. Di conseguenza il risk manager può determinare le soluzioni più opportune».
«Una figura professionale  – sottolinea Giuliani – della quale tutte le aziende hanno sempre avuto bisogno, soprattutto le piccole e medie, perché il nostro tessuto produttivo nazionale è fatto per l’80 per cento da loro, e il nostro ruolo arriva in un momento ideale per traghettare, insieme ad altre competenze, le stesse aziende verso il futuro».
C’è anche un altro aspetto «che a me piace molto affrontare, ed è quello di rimettere le persone al centro con il welfare aziendale. La filosofia del risk management punta a un clima di benessere, perché è fondamentale. La gestione del personale è un costo e il rischio nasce quando il dipendente non sta bene, non è sicuro, non è protetto.
Rimettere al centro le persone vuol dire, perciò, ridurre i costi, ricevere valore aggiunto dai dipendenti. Bisogna puntare al benessere di chi lavora, curarsi della qualità della sua vita. Il risk management applicato al welfare significa ridare valore a tutte le attività dell’azienda».

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