Jesi-Fabriano

Ponte San Carlo, in fase di valutazione la rilevanza archeologica

Prima di demolirlo e ricostruirlo, l'amministrazione vuole far luce sulla presenza di scavi a quote diverse da quelle interessate dalle strutture esistenti

Ponte San Carlo

JESI – Ponte San Carlo, verifiche archeologiche prima della demolizione e ricostruzione. Durante le fasi di progettazione definitiva dell’intervento, infatti, sono stati individuati scavi a quote diverse da quelle interessate dalle strutture esistenti. È pertanto necessario far luce sul perché, e soprattutto quando, siano stati realizzati. Il Comune ha affidato un incarico a una società di archeologia proprio per ricostruire la storia di ponte San Carlo, che grazie agli stanziamenti della regione verrà abbattuto e ri-edificato ex novo.

Il progetto della nuova struttura di Minonna è stato realizzato, su incarico del Comune, dalla società Seitec, di cui è presidente Luigino Dezi, professore ordinario di Teoria e Progetto dei Ponti dell’Università Politecnica delle Marche. Il viadotto avrà un impalcato metallico con tre piloni in tutto rispetto ai nove di quello attuale. Sarà caratterizzato da due ampie carreggiate accanto alle quali scorrerà una pista ciclo-pedonale che si raccorderà poi con la ciclabile di prossima realizzazione nella zona. La riduzione a tre dei piloni rispetto ai nove precedenti è legata alle nuove norme tecniche delle costruzioni che prevedono una distanza di 40 metri tra un pilone e l’altro contro gli attuali 18 metri. Le risorse per la progettazione, pari a 325mila euro, sono state assegnate al Comune dal Ministero dell’Interno, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze.

Circa un anno e mezzo il tempo stimato dei lavori dall’apertura del cantiere. Nel mezzo una fase molto delicata legata alla rimozione dei sottoservizi posti sul basamento del ponte, vale a dire due condotte idriche (una dell’acquedotto, l’altra fognaria), una del gas, i cavi dell’energia elettrica e quelli della telefonia. Già raggiunto un accordo di massima con gli enti gestori per il possibile provvisorio interramento sotto fiume delle condotte e il ripristino sotto il nuovo ponte ad intervento ultimato. L’obiettivo, a questo punto, è avviare il cantiere entro l’autunno.

Sarà il Comune ad anticipare i 5 milioni di euro necessari per l’intervento infrastrutturale. Di questi, la regione ne coprirà 3,5 milioni. L’amministrazione Bacci spera nel sostegno della provincia.

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