Jesi-Fabriano

Ponte San Carlo, sì dell’Assemblea regionale alla copertura integrale della spesa per la ricostruzione

Approvata la mozione dei consiglieri Rapa, Giancarli (Pd) e Pergolesi, che ora «impegna Presidente e Giunta ad attivarsi per la piena copertura dell'intervento di messa in sicurezza che necessita di circa 6,5 milioni»

JESI – Ponte San Carlo, approvata dalla Assemblea legislativa delle Marche la mozione firmata dai consiglieri Boris Rapa (Uniti per le Marche), Enzo Giancarli (Pd) e Romina Pergolesi e che ora «impegna Presidente e Giunta regionali ad attivarsi per la piena copertura della spesa dell’intervento di messa in sicurezza del Ponte San Carlo di Jesi che necessita di un impegno finanziario di circa 6,5 milioni di euro». Nell’ultima seduta, dieci i voti favorevoli trasversali agli schieramenti, astenuti Piero Celani (Forza Italia) e Mirco Carloni (Area Popolare Marche 2020), contraria Anna Casini (Pd).

Perché la mozione fosse approvata, il sindaco Massimo Bacci aveva fatto appello ai consiglieri regionali, richiamando l’importanza dell’infrastruttura per la viabilità fra le province di Ancona e Macerata e il collegamento con lo svincolo Jesi Centro della SS76. Oggi Bacci commenta: «Ringrazio l’assemblea legislativa regionale per il voto e per aver dimostrato che c’è piena consapevolezza che quella infrastruttura va rifatta a fondamentale servizio non solo della città di Jesi ma del bacino di due province. Alla luce del dibattito in aula, sarà mia cura prendere contatto con il presidente della Regione per trovare una soluzione che permetta di raggiungere l’obiettivo che è da tutti auspicato».

La palla ora passa al governo regionale e, con ogni probabilità data l’imminenza del voto, a quelle che saranno la prossima legislatura e la prossima Giunta marchigiane.

Ponte San Carlo da oltre due anni è chiuso per motivi di sicurezza al traffico pesante. Dei circa 6,2 milioni che occorrono, 800 mila euro dovrebbe coprirli VivaServizi per quanto di sua competenza. Ad oggi la Regione ne aveva messi sul piatto 3,5: due milioni in bilancio più un altro milione e mezzo per il quale c’è da attendere la rimodulazione dei fondi richiesta al Ministero.

La mozione approvata ricorda: «Il ponte in questione, ricostruito dal Genio Civile nel 1965 dopo che le truppe tedesche in ritirata avevano fatto saltare quello preesistente nel 1940, assume importanza viaria strategica e rilevante poiché collega non solo due porzioni della città, ma soprattutto due zone del territorio provinciale vaste e densamente popolate: quella in sinistra idrografica del Fiume Esino, dove è appunto ubicata Jesi, e quella in destra idrografica, dove si trovano numerosi centri di importanza notevole (Santa Maria Nuova, Osimo, Filottrano, ecc.), nonché di interesse regionale poiché insiste sull’asse viario Jesi Macerata».

Inoltre «il Ponte seppur posto all’interno del territorio del Comune di Jesi intercetta un flusso veicolare rilevante per un territorio ben più vasto. Infatti dista circa 1 km dall’uscita Jesi Centro della strada statale 76 e pertanto costituisce passaggio preferenziale per il flusso veicolare intercettato da tale uscita con destinazione o origine Jesi. La viabilità che intercetta il Ponte San Carlo rappresenta il punto più agevole di accesso alla città di Jesi dove si collocano strutture di interesse pubblico essenziali quali l’Ospedale Carlo Urbani e Istituti Scolastici Superiori di secondo grado. Altresì il Ponte in questione costituisce una delle principali viabilità per collegare i comuni della vallata dell’Esino ai Comuni che ricadono nel territorio della provincia di Macerata e lo stesso Capoluogo di provincia, oltre ad importanti aree produttive con importantissime imprese. I mezzi del Comando dei vigili del fuoco di Jesi in caso di intervento sulle aree poste sulla destra idrografica del fiume Esino, per effetto della limitazione attualmente imposta sul Ponte, devono compiere un percorso alternativo più lungo di circa 7 km».

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