Jesi-Fabriano

Ponte San Carlo, Jesi in Comune invoca una soluzione condivisa

Il movimento d'opposizione ricorda le criticità dell'infrastruttura lanciando una proposta per ridurre il traffico a Minonna

Il fiume Esino a Ponte San Carlo, zona Minonna
Il fiume Esino sotto Ponte San Carlo, zona Minonna

JESI – «Sulle condizioni in cui versa il Ponte San Carlo abbiamo fatto un accesso agli atti che ci ha permesso di approfondire quanto scritto nella relazione del tecnico incaricato Prof. Ing. Luigino Dezi». A comunicarlo è il movimento Jesi in Comune.

«La necessità di interventi urgenti è scritta nero su bianco – ribadisce la compagine di sinistra che siede sui banchi dell’opposizione -. Le criticità sono state segnalate al Comune di Jesi che non può coprire i 4 milioni di euro necessari per abbattere e ricostruire il Ponte, se non a costo di bloccare ogni altra opera pubblica in città per molti anni a venire. Nella relazione infatti, e anche nella delibera di Giunta, si legge come un intervento del genere richieda costi di poco superiori al miglioramento sismico del ponte esistente e consenta di adeguarlo alle norme attualmente in vigore. Costi comunque elevati per il Comune. Lo stato di degrado in cui versa il ponte è dovuto alla mancanza di interventi di manutenzione che hanno provocato il diffondersi di fenomeni di ossidazione alla struttura. Urgentissima e necessaria quindi la riduzione del traffico».

Secondo Jesi in Comune, «un intervento di manutenzione del Ponte, e una verifica delle condizioni in cui versano gli altri, andava fatta da tempo. Come gruppo consiliare riteniamo che i parlamentari del territorio, invitati anche in consiglio comunale, devono essere chiamati ad intercedere con il Ministero, così come le forze politiche locali sulla Regione, per trovare una soluzione comune. Altrimenti la città rischia di bloccarsi dal punto di vista finanziario. Una più attenta programmazione avrebbe quantomeno consentito di operare con minore urgenza nel progettare l’opera e reperire i fondi necessari. Anche esaminando la possibilità di collegare direttamente il sottopassaggio ferroviario del Consorzio all’uscita della superstrada, salvaguardando il quartiere Minonna dal traffico di attraversamento ed evitando maggiori disagi in occasione la costruzione del nuovo manufatto. Per questo come gruppo consiliare ci uniamo all’appello a Consiglieri regionali e parlamentari locali perché esercitino tutta la loro influenza nelle sedi più appropriate ed opportune».

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