Jesi-Fabriano

Polpette avvelenate in via Sanzio: sta meglio la cagnolina, ma il proprietario denuncia

La famiglia ha affisso un cartello sul cancello di casa in via Sanzio rivolto a chi ha avvelenato la cagnolina

Il cortile dell'abitazione di Luna in via Sanzio col cartello rivolto a chi l'ha avvelenata

JESI – Sta meglio Luna, la cagnolina che domenica mattina ha ingerito una polpettina avvelenata gettata da qualcuno vicino alla recinzione del giardino di casa, in via Sanzio. E se la cagnolina è riuscita a salvarsi, dopo ore di ansia e disperazione del padrone, adesso la famiglia è sul piede di guerra. E’ scattata una denuncia contro ignoti presentata alla Stazione Carabinieri di Jesi ed è già partita una lettera al sindaco Bacci per chiedere maggiore luce, quindi maggiore sicurezza, nella zona buia del quartiere. Ma non basta. A riprova di quanto dolorosa sia questa vicenda per la famiglia che l’ha subita, questa mattina davanti al cancello dell’abitazione è comparso un eloquente cartello: «A colui/colei cha ha avuto il coraggio e la malvagità di gettare del veleno in questo giardino privato, dove abita una dolcissima cagnolina che ha avuto la sfortuna di ingerirlo, Vergogna!».

È lo sfogo di Aldo, il “papà di Luna” (come lui stesso si definisce), che ha sporto denuncia ai Carabinieri dopo l’avvelenamento della cucciola di un anno e mezzo. «Per la mia famiglia sono state ore di ansia e disperazione: Luna è una cucciola molto affettuosa che non ha mai fatto del male a nessuno», dice lo jesino ripercorrendo quei tremendi istanti dell’avvelenamento della sua cagnolina.

la cagnolina Luna di Aldo Nicoletti

Alle 11 circa della mattina di domenica infatti, Aldo Nicoletti aveva notato che la sua cagnolina stava mangiando qualcosa nel giardino di casa, in via Raffaello Sanzio, al civico 69, vicino la recinzione che confina con la stradina buia che porta in via Beniamino Gigli. Dopo un’oretta la povera cucciola ha iniziato ad essere scossa da tremiti fino a non riuscire più a reggersi in piedi, sbatteva gli occhi e si vedeva che stava molto male. Preoccupatissimi, i Nicoletti hanno chiamato il numero d’emergenza della clinica veterinaria nella zona industriale di Jesi, e l’hanno portata immediatamente per gli accertamenti. Dai sintomi le dottoresse hanno capito che si trattava di intossicazione, presumibilmente da un organo fosforico di tipo diserbante. Hanno eseguito una lavanda gastrica, le analisi del sangue ed un trattamento di flebo per ripulire il sangue. Hanno anche somministrato un calmante per i tremori. Ci sono volute almeno sei ore prima che i dottori potessero comunicare un lieve miglioramento della cucciola alla famiglia, rimasta in attesa di notizie dalla clinica fino le 18,30. Ore di ansia e disperazione proseguite per tutta la notte, visto che il piccolo animale era rimasto in osservazione tutta la notte nella speranza che la terapia funzionasse e che riuscisse a reagire. Luna oggi è tornata a casa, è riuscita a vincere la sua lotta contro il veleno, ma avrà bisogno di continue cure e un’alimentazione dedicata per il resto della sua vita.

«Ringraziamo le dottoresse e i dottori della clinica Carotti Giardinieri Francella per il loro zelo e dedizione alla cura degli animali – dicono Aldo e la famiglia Nicoletti -ma condanniamo fortemente certi comportamenti irresponsabili. E se al suo posto ci fosse stato un bambino piccolo? Questo è un gesto criminale di persone senza cuore che non sono degne neanche di essere chiamate tali, se la prendono con i più deboli e gli indifesi, siano essi uomini, donne o animali». Dopo questa triste esperienza la famiglia Nicoletti è determinata a promuovere una campagna di sensibilizzazione sugli effetti nocivi di azioni come questa e ad incalzare il sindaco Bacci affinché la zona buia del quartiere venga finalmente messa in sicurezza con una maggiore illuminazione, come chiedono da anni gli abitanti della zona.

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