Jesi-Fabriano

Marcia della Pace, Jesi in Comune: «Amministrazione poco trasparente e responsabile»

In consiglio l'opposizione aveva chiesto all'amministrazione di aderire con un contributo alla manifestazione. La proposta era stata emendata a favore della Consulta ma la decisione era già stata presa. Ecco la polemica

Il Consiglio comunale di Jesi
Il Consiglio comunale di Jesi

JESI – Poca trasparenza e scarsa responsabilità. Così il gruppo di opposizione Jesi in Comune-Laboratorio Sinistra mette in luce quanto avvenuto in occasione dell’ultimo consiglio comunale, quando si era parlato dell’adesione del Comune di Jesi alla Marcia della Pace Perugia-Assisi, con una mozione del consigliere di minoranza Samuele Animali (leggi l’articolo).

La mozione era stata emendata, cioè la maggioranza ha proposto di devolvere il contributo (500 euro) alla Consulta per la Pace che organizza il pullman per la Marcia, anziché all’organizzazione della manifestazione. La modifica è stata approvata dalle parti ma la votazione, denuncia l’opposizione, era farlocca: «Questa giunta, con una maggioranza consiliare ossequiosamente favorevole, continua ad agire con scarsa trasparenza, oltre che con poca lungimiranza visto il risultato finale – lamenta Jesi in Comune – Il 4 settembre (come scritto sul verbale della Consulta per la Pace jesina) qualcuno ha già deciso che il Comune stanzierà 500 euro a favore della Consulta, allo scopo di contribuire alle spese di trasporto legate alla partecipazione alla Marcia della Pace Perugia – Assisi, che si svolgerà domenica prossima. Senza bandi, senza che fossero presentate domande e senza darne notizia a nessuno: come già in altre occasioni, la decisione si comunica ai soli beneficiari».

La minoranza in consiglio comunale a Jesi
La minoranza in consiglio comunale a Jesi

Lo scorso 28 settembre in consiglio comunale è arrivata la mozione di Animali: «Si proponeva al Comune di aderire alla marcia e contribuisca all’organizzazione con 500 euro, come previsto dal “Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti civili”. Un gesto simbolico, ma significativo, anche in considerazione del fatto che tra gli ideatori della prima edizione di questo appuntamento c’era lo jesino Edmondo Marcucci, esponente tra i più importanti del movimento nonviolento internazionale. Giunta e maggioranza, senza accennare alla decisione già presa, propongono di cambiare la mozione cancellando il contributo all’organizzazione per devolverlo alla Consulta jesina che noleggerà l’autobus. Le due cose sono diverse e sicuramente non in contraddizione».

Respinta la mozione dell’opposizione viene votata una risoluzione con la quale si propone di finanziare il viaggio senza aderire alla marcia: «Per agevolare la partecipazione rendendo il pullman gratuito, si dice nel testo. Questa risoluzione viene approvata all’unanimità, ossia anche con i nostri voti, perché naturalmente vanno bene l’una e l’altra cosa. L’importante, per la maggioranza, era bocciare le nostre mozione. Tant’è che la stessa Consulta aveva già messo per scritto che i fondi del Comune sarebbero stati utilizzati non per pagare il noleggio dell’autobus ma per contribuire all’organizzazione. Quindi, riassumendo, pur di non dare soddisfazione all’opposizione i 500 euro sono comunque finiti agli organizzatori della marcia, ma il Comune non ha aderito».

L’opposizione conclude: «Ma in questo modo, poiché il Comune ci rappresenta tutti, ad essere presi per il naso sono tutti i cittadini che si fidano di chi li amministra con poca trasparenza e scarso senso di responsabilità. Auguriamo a tutti i partecipanti (ci sarà anche Jesi in Comune alla Marcia, ndr) e agli organizzatori della Marcia Perugia-Assisi di trascorrere una bella giornata all’insegna della pace e della nonviolenza».

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