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Pochissimi pesci nel fiume Esino, Jesi in Comune vuole spiegazioni

Il consigliere comunale Francesco Coltorti intende conoscere le cause dello “spopolamento” ittico e quanto influisce l'inquinamento del corso d'acqua

Uno scorcio dell'Esino

JESI – Il fiume Esino si svuota di pesci. Stando al censimento effettuato dall’Oasi Ripa Bianca due anni fa, la popolazione ittica del corso d’acqua che da Esanatoglia raggiunge il mar Adriatico si è ridotta considerevolmente. «La quantità di pesce riscontrata è poca e di scarso valore ecologico», ha dichiarato senza mezzi termini David Belfiori, coordinatore della riserva protetta. Un argomento su cui Jesi in Comune vuole vederci chiaro.

«La causa di tale effetto – spiega il consigliere comunale d’opposizione, Francesco Coltorti, che ha approfondito gli studi – è da ricondurre principalmente all’inquinamento e, in seconda battuta, alla minor portata d’acqua del fiume. Il Comune, a tale proposito, ha sottoscritto il Contratto di Fiume, proprio al fine di salvaguardarlo».

Ecco, dunque, i quesiti che l’esponente di Jesi in Comune pone all’amministrazione. «La riduzione dei pesci corrisponde al vero? Se è così, come si intende agire a fronte di tali condizioni molto critiche, anche alla luce del Contratto di Fiume?». Coltorti chiede inoltre se l’Arpam abbia già comunicato i risultati delle indagini effettuate successivamente al censimento e, nel caso, quali sono.

In base a una prima analisi dei dati, infatti, aveva spiegato Belfiori, «si può supporre che tale fenomeno non sia riconducibile alla predazione di uccelli ittiofagi presenti nella Riserva, ma a un generale e cronico decadimento della qualità biologica delle acque del fiume Esino, probabilmente esteso anche al tratto di fiume al di fuori dell’area protetta».

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