Jesi-Fabriano

Pergolesi da spostare, cinque contro uno

Sala gremita al Circolo per il confronto pubblico sull'arretramento della statua. Contrari Samuele Animali, Luca Bertini, Silvia Gregori, Massimiliano Lucaboni e Osvaldo Pirani, Massimo Bacci dice: «Da buon amministratore pubblico, scelta vincolata»

Il tavolo dei sei candidati a sindaco e il modello del monumento a Pergolesi al centro della discussione.

JESI – Dal sindaco Abbruzzetti, che come rivela il bel documentario di Geniale Olivieri che apre l’incontro, si dimise nel 1910 sulla questione di dove posizionare l’allora nuovo monumento a Pergolesi che si pensava di erigere, a sei candidati a sindaco d’oggi chiamati a dire la loro sul progetto di spostamento (un arretramento di diciotto metri) della stessa statua previsto nel progetto di rifacimento della piazza. Sala del Lampadario del Circolo Cittadino piena per il confronto pubblico organizzato dal comitato “Nessuno Tocchi Pergolesi”, che ha chiesto nei mesi scorsi il referendum per opporsi all’operazione. Cinque gli aspiranti sindaci che si esprimono contro lo spostamento: da sinistra Samuele Animali, poi il Cinque Stelle Luca Bertini, Silvia Gregori per la Lega Nord, Massimiliano Lucaboni per la civica di centrodestra Libera Azione e Osvaldo Pirani per il Pd. Massimo Bacci, sindaco uscente che si ripropone con un cartello di quattro liste civiche, che ribadisce la propria posizione di chi la questione l’ha affrontata sul campo negli ultimi mesi.

Afferma Bacci: «Ho svolto correttamente il mio ruolo di amministratore pubblico. Il progetto è del 2005, ha vinto un concorso di idee nazionale con una gara a evidenza pubblica che vincola il rifacimento della piazza a quel risultato. L’abbiamo tirato fuori da un cassetto dove non lo conosceva nessuno e fatto conoscere nel 2013, con critiche, allora, zero. Trovando le risorse, 640 mila euro di fondi che c’erano e poi per il rifacimento dei sottoservizi, abbiamo dato all’operazione le gambe per andare avanti. Di fronte alla richiesta di referendum ci siamo fermati e attendiamo ora la pronuncia sull’ammissibilità e l’eventuale voto». Il botta e risposta è col candidato Pd Osvaldo Pirani. «Parlano di comitato spontaneo- dice Bacci- lo sarà sicuramente ma ci sono fra i firmatari Bacci, tanto Pd e rappresentanti della Fondazione Carisj». Ma per Pirani: «Bacci è ondivago: decisionista su alcune questioni ma poi, come su questo caso e la Torre Erap, dice che non può far nulla su scelte delle precedenti amministrazioni. Ma il sindaco le scelte deve farle, non subirle a corrente alternata. Il comitato? Con la richiesta ha permesso di evitare questo scempio. L’ho fondato e me ne sono tirato fuori quando Bacci ha strumentalizzato la mia presenza». Pirani contrario allo spostamento: «Bene la ristrutturazione della piazza ma no all’arretramento e ai gradoni. Mi sembrano una soluzione superata e desueta».

Luca Bertini, candidato Cinque Stelle, ricorda «la mancanza di un via libera definitivo della Soprintendenza, ci siamo rivolti al Ministero su tale questione». Da Gregori della Lega «netta contrarietà all’arretramento ma non è questo il primo problema di Jesi. Non siamo ipocriti, guardiamo al degrado e alla mancanza di manutenzione di quella piazza». Animali (Jesi in Comune, Laboratorio Sinistra) punta il dito contro «i gradini che mi sembra il progetto preveda sulla piazza, nuove barriere non dovrebbero essere create. Siamo sicuri che non si possa chiedere una variante per lo spostamento?». Lucaboni (Libera Azione) ricorda il «problema dell’edicola in piazza, destinata alla chiusura se verrà spostata e lì ci sono gli investimenti di chi ci lavora. Il progetto non mi piace

Sala gremita al Circolo Cittadino.

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