Jesi-Fabriano

Pd, segreteria da congresso e primi affondi a Bacci

Stefano Bornigia presenta la nuova squadra: «Entro il 15 ottobre l'appuntamento congressuale. Per Bacci, nonostante il 60%, sarà più difficile che nei primi 5 anni». E per qualcuno «la luna di miele fra sindaco e città è già finita e durata pochissimo»

La nuova segreteria del Pd di Jesi

JESI – Enrico Ciarimboli, Giampiero Cardinali, Antonio Balestra, Matteo Bitti, Silvia Rosati, Francesco Rossetti, Luigi Romitelli, Andrea Togni, Gabriele Vacca. Assistono alle riunioni il capogruppo Osvaldo Pirani, il coordinatore di circolo Andrea Binci (gli altri due circoli, con Romitelli e Togni, ci sono già, ndr) il segretario dei Giovani Democratici Arrigo Bellelli. Questa è la nuova segreteria del Partito Democratico jesino, annunciata da Stefano Bornigia, scelto come segretario dem dopo la sconfitta dello scorso 11 giugno e le dimissioni di Pierluigi Santarelli.

«Ho accettato a due condizioni – dice Bornigia – che tutto il partito fosse d’accordo su di me e che l’incarico fosse temporaneo. C’è già l’indicazione dal livello nazionale di tenere i congressi delle Unioni comunali entro il 15 ottobre. Compito nostro portare il partito al congresso, riorganizzare i circoli, riportare il partito in città a parlare di politica locale e nazionale. Il tesseramento si aprirà a giorni, anche i nuovi tesserati potranno votare al congresso». Al 2016 erano 183 i tesserati del Pd jesino.

Sulla situazione cittadina, Bornigia dice: «Abbiamo preso atto di una sconfitta che temevamo ma che ci aspettavamo. E’ stata una vittoria del sindaco Bacci, al quale auguriamo buon lavoro. Ci sono temi sui quali lavorare subito: dal gestore unico dei rifiuti alla torre Erap. La mia impressione sui primi passi di Bacci è che rispetto al passato, anche se col 60%% dei consensi, avrà molte più difficoltà. La maggioranza non sarà solida e compatta come nei 5 anni precedenti, già si inizia a vedere. Dico al sindaco di non continuare a essere rivolto al passato, additando il Pd come responsabile di tutto. Noi per 5 anni abbiamo avuto un atteggiamento di opposizione responsabile, inteso a sostenere tutto ciò che ritenevamo utile per la città. Non strumentale. La nostra opposizione sarà puntuale e attenta».

Fra i componenti la segreteria dem Ciarimboli afferma: «La luna di miele fra Bacci e la città è finita e è durata pochissimo. Ci sono problemi ai quali il sindaco non si è interessato: ex Sadam, la nuova casa di riposo scomparsa dai radar, l’inquinamento. La città si amministra con la politica, non da ragionieri. Invece lui ha confermato assessori con pochissimo consenso alle urne. Secondo me fra 5 anni Jesi sarà peggio di 5 anni fa». Romitelli sottolinea il «lavoro che sarà in sinergia fra segreteria e gruppo consiliare». Rosati ammette: «Ripartire non è facile ma c’è entusiasmo e energia, voglia di riportare la politica in città». Vacca, tesoriere del partito, ricorda: «Il Pd di Jesi, per chi pensa che si navighi nell’oro, si regge su alcune erogazioni liberali degli iscritti e le tessere, con cui paghiamo le bollette. Ho chiesto al nazionale cosa avremmo fatto se il candidato sindaco non fosse stato in grado di pagarsi la campagna elettorale, aspetto risposta. Quanto a Bacci, il suo cavallo di battaglia è stata la riduzione del debito, che era già iniziata con Belcecchi senza per questo rinunciare a investire. Per il resto il sindaco ha aumentato la tassazione, fatto quel risanamento che, con minori risorse, ognuno avrebbe fatto e ora ha finito le cose da inaugurare lasciate da noi».

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