Jesi-Fabriano

Pazzo di gelosia picchia la compagna incinta e le chiude la bocca con lo scotch

A processo un 36enne per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Per tre anni avrebbe infierito su una coetanea, residente a Jesi, minacciandola di morte e obbligando i familiari a pagare denaro per lasciarla libera

Foto d'archivio

JESI – Tre anni di terrore durante i quali l’ex compagno l’avrebbe ripetutamente picchiata anche durante la gravidanza. Schiaffi, pugni, calci e in un caso perfino la chiusura della bocca con lo scotch prima di tirarle addosso un coltello. A processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate un 36enne originario di Capo Verde ma residente nella città di Federico II. L’uomo, attualmente in carcere a Montacuto, era stato arrestato il 23 agosto per l’escalation di violenza nei confronti dell’ex compagna, che si è costituita parte civile nel processo ed è assistita dall’avvocato Andrea Boria. Il 36enne avrebbe picchiato la donna in più occasioni, anche durante la gravidanza e in presenza della figlia minorenne. Anni di continue vessazioni con minacce di morte. Il 36enne seguiva la ex compagna al lavoro, si appostava sotto la sede e le confiscava il cellulare per non farglielo usare. Una furia scatenata, stando alle accuse, per lo più dalla gelosia e durata da luglio 2014 ad agosto 2017, quando è accaduto il fatto più grave. L’ex compagna è stata sbattuta a terra e stretta al collo. Il 36enne le ha poi chiuso la bocca con lo scotch, le avrebbe lanciato addosso un coltello e una bottiglia che la donna riuscì a schivare. Fuggita a casa del padre, il 36enne l’avrebbe raggiunta e chiesto denaro al genitore per fermare così gli episodi persecutori. L’uomo venne denunciato e per lui oggi, difeso dall’avvocato Simone Matraxia, si è aperto il processo davanti al giudice Alberto Pallucchini. Prossima udienza l’8 febbraio. Quattro anni fa il 36enne era stato arrestato a Monza per maltrattamenti nei confronti della ex moglie e alla quale era arrivato a staccarle un orecchio a morsi.

Ti potrebbero interessare

Osimo, offese al preside sul web: mamme a processo

Rientra nel caso dei due bambini dell’asilo dell’istituto comprensivo “Caio Giulio Cesare” di Osimo maltrattati da un’insegnante che poi è stata condannata in tre gradi di giudizio e allontanata dalla scuola