Jesi-Fabriano

Jesi, patrimonio in vendita: dall’Anagrafe a Sant’Agostino, la città sul mercato

Ecco i beni inseriti dal Comune fra quelli cedibili nel prossimo triennio: ci sono il San Martino e la metà di Villa Federici, il capannone di via Politi e quanto resta dell'esperienza di Arcafelice

L'anagrafe

JESI – Un milione e mezzo di euro per il chiostro di Sant’Agostino, dove non è mai decollato il progetto di recupero che doveva lasciar spazio a botteghe artigiane. Poco più di 430 mila euro per il primo lotto del complesso San Martino, dove è tramontata l’idea degli alloggi da ricavare in autorecupero (programma trasferito all’ex Giuseppine, in coabitazione con la Casa famiglia legata all’eredità di Daniela Cesarini ma ancora rimasta al palo). Il capannone ex Tnt di via Politi, dalla copertura crollata e oggi ristrutturata (ne ha fatto le spese un murales di Blu), che al di là delle ipotesi di riutilizzo pubblico resta potenzialmente sul mercato per 240 mila euro. Sono alcuni dei pezzi forti fra i beni di proprietà comunale inseriti per il prossimo triennio nell’elenco dei beni vendibili.

Il murales rovinato

Ci sono anche, per 780 mila euro, gli uffici Anagrafe di via Mura Occidentali. C’è, per circa 298 mila euro, la metà di Villa Federici. Prezzo più volte ribassato: la proprietà era stata acquisita con l’idea di prolungare Viale della Vittoria e allargare l’attuale strozzatura verso Via Cupramontana e l’uscita a Ovest da Jesi ma non se ne è fatto più nulla. Ci sono poi i beni che la società di cartolarizzazione Progetto Jesi, in liquidazione, va retrocedendo al Comune: un’area di via Appennini Bassa (poco meno di 947 mila euro) e un negozio più garage di via Carlo Urbani (117 mila).

Ci sono inoltre i sempreverdi, più volte messi all’asta con la speranza di riuscire a venderli ma rimasti a ecco di offerte: gli ex uffici del distaccamento del Corpo Forestale in largo Salvador Allende (55 mila euro), il canile mai realizzato a Montecarotto (126 mila), due appartamenti in corso Matteotti (124 mila), l’appartamento in via del Molino (165 mila), un magazzino in via Roma (13 mila circa).  Quindi la storia di Arcafelice da chiudere definitivamente: poco più di 132 mila euro per la casa colonica di via Minonna 75, poco meno di 213 mila per quelli che ne erano i terreni agricoli e gli annessi (138.681 mq).

Fra le aree alienabili quasi 21 mila metri quadrati dell’ambito Appenini Alta-Piccitù (654 mila euro), oltre 12 mila metri quadrati in via Cartiere Vecchie (557 mila), 6.600 mq in via Marx (105 mila) e ancora in via Tessitori (23 mila), via Bellagamba (13.500), via Bacigalupo (93.500),  via Don Rettaroli (31.500), via Rossi (74 mila). Ci sono pure 9 metri quadrati di deposito e 85 mq di corte adiacenti la scuola media Borsellino: costano 6 mila euro ma va mantenuta libera un’area a ridosso della scuola per i ponteggi della futura prevista manutenzione. E poi ancora in vendita abitazioni in via Garibaldi, via Marconi e via Puglie, proprietà a Falconara e in Sardegna a Palau, l’ex scuola di Castelrosino (80 mila euro).

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