Jesi-Fabriano

Pasqua e Pasquetta a Fabriano e nel comprensorio fra gite fuori porta e cultura

Tempo permettendo, tutti sulle colline di Fabriano per il tradizionale pic-nic e poi ci si sposterà lungo la costa marchigiana. Programma alternativo, pranzo nelle numerose strutture ricettive del comprensorio

Piazza del Comune

FABRIANO – Dopo tre anni con forti limitazioni, per il giorno di Pasqua e di Pasquetta i fabrianesi tenderanno a riappropriarsi delle proprie tradizioni. Tempo permettendo, tutti sulle colline di Fabriano per il tradizionale pic-nic e poi ci si sposterà lungo la costa marchigiana. Programma alternativo, pranzo nelle numerose strutture ricettive del comprensorio. In questo modo trascorreranno il giorno di Pasquetta i fabrianesi. Le previsioni sembrano dare ragioni a tutti coloro che hanno deciso di passare il Lunedì dell’Angelo all’aria aperta. Non mancano le alternative. A partire da ristoranti e agriturismi che sono quasi tutti sold out per il pranzo.

L’offerta culturale

Per quel che riguarda le offerte culturali, le Grotte di Frasassi e i musei del comprensorio fabrianesi sono pronti ad accogliere i turisti, sperando in numeri record, come ormai si registrano negli ultimi anni. Il vescovo della Diocesi di Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara, ha celebrato questa mattina la Santa Messa nella Cattedrale di San Venanzio invitando i fedeli a guardare a «Cristo risorto», nonostante le forti criticità che stiamo vivendo. Come nel suo tradizionale messaggio per le festività pasquali, Massara ha esortato ciascun fedele. «Gesù Cristo risorto chiede a ciascuno di noi qualcosa di molto semplice, ma allo stesso tempo di molto costoso perché ci sta chiedendo accoglienza. Ci manda a dire se siamo disponibili ad offrirgli ospitalità in “casa”, cioè nella nostra vita, accoglienza nella stanza del nostro cuore. E non importa quanto sia grande o in ordine la nostra casa, non importa nemmeno se ne siamo degni, se ne siamo o meno pronti. Poco importa se è una stanza buia o sporca, o se non l’abbiamo addobbata come sarebbe convenuto. La Pasqua è il segno autentico della Vita nuova, è la primavera dell’esistenza. Quindi per “fare Pasqua”, bisogna mettersi in moto, andare a cercare la vita, la pace, la bellezza. Bisogna anche lasciarsi stupire dall’impensabile, dall’inatteso, dal sorprendente e riconoscere che era tutto ciò che nel profondo sognavi», ha concluso il vescovo delle Diocesi di Fabriano Camerino, mons. Francesco Massara.

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