Jesi-Fabriano

Morte di Mariya, il fidanzato Francesco: «Non credo al suicidio». Fatta l’autopsia

Intervistato durante la trasmissione di oggi, 16 ottobre, a "La vita in diretta" dove si è parlato anche di «zone d'ombra» in tutta la tragica vicenda. Per l'autopsia la morte è avvenuta domenica. A Cupramontana stasera la marcia silenziosa di riflessione e di solidarietà

Francesco, findanzato di Mariya, durante la trasmissione di oggi de "La vita in diretta"
Francesco, findanzato di Mariya, durante la trasmissione di oggi de "La vita in diretta"

CUPRAMONTANA – «Non credo al suicidio di Mariya». Così il fidanzato Francesco Guerra nell’odierna puntata de “La vita in diretta“, proprio quando il corpo della giovane ragazza si trovava a Torrette per l’autopsia disposta dal magistrato e della quale si è occupata il medico legale Loredana Buscemi.

Da quanto è trapelato, nessun segno di violenza se non la rottura di una vertebra del collo. Il corpo di Mariya è stato ritrovato nell’uliveto di via della Romita, venerdì scorso, dopo ricerche iniziate, interrotte per un giorno e mezzo e ricominciate.

Ci sarebbero troppo elementi che non tornano, secondo il giovane, e sulla stessa linea  anche il filo conduttore della trasmissione che ha messo in rilievo l’esistenza di «zone d’ombra» parlando anche di una «pressione psicologica, esercitata da chi e perché non lo sappiamo, che avrebbe potuto indurre quella ragazza fragile al tragico gesto».

Le telecamere di video sorveglianza delle Poste, tra l’altro, avrebbero anche filmato il suo viso sconvolto – è stato detto – mentre correva verso il suo tragico destino.

Sono così ritornate in ballo le foto inquietanti che l’amica Sara aveva ricevuto durante “Chi l’ha visto?“, inviate da un conoscente di Mariya, quel ragazzo incontrato in un giorno di day hospital a Fano, al quale aveva prestato anche un libro.

Uno dei messaggi mostrati durante la trasmissione Rai
Uno dei messaggi mostrati durante la trasmissione Rai

Francesco ha anche mostrato gli ultimi messaggi che lui e Mariya si erano scambiati, uno del quale recita: «Fai sì che la tua risata sia più forte del casino che hai dentro di te».

E ha sottolineato «questi sono di una ragazza che non vuole fare nessun gesto stupido, è per questo che ancora credo che lei non abbia deciso da sola. Non portano i conti. Avrebbe tanto voluto vedere la nipote, che nascerà tra un mese in Ucraina».

«La sciarpa era così, piccola, non poteva sedersi su un ramo e buttarsi. Tra l’altro era felice e sorridente sino al pranzo di domenica 8 ottobre. Quando mi ha chiamato scherzava sul fatto che il “nonno” aveva avuto un piccolo bisticcio con la cameriera. Qualcuno l’ha plagiata in qualche modo. Vogliamo tutti la verità».

Intanto la comunità di Cupramontana ricorda stasera la ragazza scomparsa con una marcia silenziosa di riflessione e di solidarietà.

 

 

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