Jesi-Fabriano

Raddoppio dei parcheggi blu, Jesi in Comune: «L’amministrazione batte cassa»

Opposizione all'attacco: «Chi vorrà raggiungere il centro dovrà sborsare una cifra a volte anche consistente. Nell’area risiedono servizi di prima necessità, brutto segnale non considerarlo e ostacolarne la fruibilità per tutti»

Jesi, Viale della Vittoria

JESI – «Il Comune batte cassa col raddoppio dei parcheggi blu. L’avvio di un percorso che in breve tempo renderà ancor più inaccessibile l’accesso diurno al centro storico e alle attività che ancora, pur con grande fatica e sacrificio, vi insistono». È l’attacco dall’opposizione di Jesi in Comune dopo che, con l’atto votato in Consiglio nell’ultima seduta, la maggioranza che sostiene l’amministrazione ha dato il là a quello che sarà il passaggio dagli attuali 650 a 1.244 stalli per la sosta a pagamento.

Una operazione con la quale i ricavi annuali per le casse del Comune sono stati stimati fra 900 mila euro e un milione, tenendo conto di una stima prudenziale di utilizzo da parte dell’utenza fra il 25% e il 35%. Per la società partecipata JesiServizi, che resterà gestore della sosta a pagamento in città, una quota fissa annua di ricavi di 300 mila euro, alla quale aggiungere una quota variabile che scatterà al di sopra dei 120 mila euro di incassi dalle multe. Costerà 570 mila euro il lavoro di ammodernamento, anche tecnologico, della gestione della sosta e delle aree da passare a pagamento. Per il gestore previsti costi annui, comprensivi dell’ammortamento dell’investimento, per 293 mila euro. «Una differente regolamentazione che si attende da anni- ha spiegato l’assessora alla mobilità Cinzia Napolitano– che rimedierà all’utilizzo improprio delle aree di sosta e contribuirà ad una moderazione del traffico».

jesi in comune

Non ci sta Jesi in Comune: «A prescindere dagli evidenti vantaggi per le casse comunali che questa mera iniziativa economica apporterà, vogliamo sottolineare ancora una volta, come più volte fatto in passato, la nostra visione di città totalmente differente da quella di questa amministrazione. Tralasciando la questione di fondo relativa al pagamento della sosta in sé, che richiederebbe un ampio approfondimento, e il momento di difficoltà contingente che tutti stiamo attraversando, si sancirà che a breve chi vorrà raggiungere il centro della città nelle fasce orarie diurne dovrà sborsare una cifra a volte anche consistente, senza avere più, come la logica imporrebbe, la possibilità di avere a disposizione alcune aree per la sosta lunga e breve. Per fortuna il piazzale della stazione ferroviaria è di proprietà delle FF.SS. altrimenti sarebbe stato a pagamento anche quello. Sono scelte ovviamente lecite, ma a parte il fare cassa, non se ne colgono i vantaggi per la città tutta».

Secondo Jesi in Comune, dato che non sono ancora stati attuali i Piani generali per traffico e mobilità in città, «decade subito l’unica possibile motivazione condivisibile per tale provvedimento, ossia favorire la mobilità sostenibile a discapito dell’automobile privata. “Blindare” chilometri di aree adiacenti al centro non rientra in un piano generale di sostenibilità della mobilità».

Prosegue il movimento di opposizione: «Le attività che ancora stanno investendo in centro, considerata anche l’oggettiva difficoltà del momento, avrebbero bisogno di sostegno: invece, dopo mesi molto difficili, si ritrovano questo provvedimento abbinato all’avvio di lavori molto impattanti, che richiederanno tempi e disagi gravosi. In aggiunta a ciò, nell’area interessata da questo provvedimento risiedono anche servizi di prima necessità, basti pensare agli uffici comunali, all’anagrafe, agli studi medici e specialistici e così via: brutto segnale non considerare ciò e ostacolarne ancor più la fruibilità per tutti, non tenere in considerazione le ovvie esigenze di chi lavora, vive, investe e fruisce di una parte importante della città. Come al solito la maggioranza risponderà a queste note con le consuete accuse di essere strumentali, polemici e faziosi: guai criticare, guai aprire un dibattito con la città, guai aprire un confronto in Consiglio comunale proponendo dubbi e alternative, tutto viene sempre bollato come attacco senza costrutto. Peccato che ancora una volta saranno i cittadini a fare le spese di un’Amministrazione il cui unico obiettivo dichiarato è quello del fare… ma prima del 2022! Oramai unico orizzonte che detta l’agenda politica cittadina».

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