Jesi-Fabriano

Palazzo Battaglia, un ascensore al posto della scala mobile

Il progetto, per 250 mila euro, è in programma per quest'anno. L'attuale impianto, il primo di risalita in centro realizzato a Jesi, in base alla normativa deve essere "pensionato" prima dei suoi 30 anni nel 2022

L'ingresso alla scala mobile di Palazzo Battaglia in via Sauro

JESI – Duecentocinquanta mila euro per un nuovo impianto di risalita a Palazzo Battaglia, dove un ascensore prenderà il posto dell’attuale doppia scala mobile che, con accesso da via Sauro, conduce in via Conti, di fianco all’Ime (ex Enoteca) e al cospetto di Palazzo della Signoria. Il progetto fa parte di quelli in programma per il 2021 nel Piano delle opere pubbliche fresco di approvazione.

La scala mobile che attraversa la “pusterla” di Palazzo Battaglia è stato il primo impianto di risalita in centro realizzato in città ed è comunque destinata al pensionamento. «Le scale mobili di Palazzo Battaglia – spiega uno studio di fattibilità degli uffici comunali di un paio d’anni fa- sono state realizzate congiuntamente dal Comune di Jesi e dalla Famiglia Battaglia negli anni 1991 – 1992 ed entrate in esercizio il 05 novembre 1992. Ai sensi dell’art. 3.1 del DM 23 del 02.01.1985 la vita tecnica complessiva massima delle scale mobili è pari a 30 anni e pertanto a partire dal 5 novembre 2022 l’impianto di risalita dovrà essere spento».

Spento e cambiato perché, specifica lo studio, «Da colloqui informali intercorsi con i Funzionari USTIF (l’ente di revisione e controllo periodici, nda) è emerso che, in caso di presentazione di un nuovo progetto dell’impianto con caratteristiche analoghe alle esistenti, la Rampa B (rampa a monte) non verrebbe autorizzata poiché lo sbarco interferisce con il corridoio di transito, peraltro obbligatorio, degli utenti a piedi. Va pertanto studiata inevitabilmente una soluzione alternativa. In tale ottica è auspicabile la realizzazione di un impianto che elimini le barriere architettoniche».

Un ascensore presenterebbe anche un ulteriore vantaggio: «Sostituendo le scale mobili con impianti ascensori non sussiste più l’obbligo, per l’Ente, di un presidio fisso in prossimità dell’impianto, ma è sufficiente un controllo a distanza, anche tramite telefono. Potrebbe pertanto essere smantellata la sala controllo presente all’interno dello stabile, delocalizzati i sistemi di videocontrollo presso la Residenza Municipale ed attivato un nuovo sistema di controllo a distanza tramite telefono».

Fra le ipotesi vagliate, anche riciclare l’ascensore acquistato ma poi non utilizzato per via Castelfidardo. Anche se, «in considerazione del fatto che dal 2011 sono intervenute numerose modifiche normative, l’impianto andrebbe adeguato alle nuove norme».

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