Jesi-Fabriano

Ospedale di Fabriano: le richieste dei sindacati, le dichiarazioni di FdI sulla sanità dell’entroterra

Cgil-Cisl-Uil di Fabriano tornano sulla questione della palazzina delle emergenze e non solo, replica del circolo di FdI

L'ingresso dell'ospedale di Fabriano

FABRIANO – Cgil-Cisl-Uil di Fabriano unitamente alle rispettive federazioni dei pensionati tornano sulla questione della sanità nelle aree interne, esprimendo «forte preoccupazione dopo le notizie riguardo al mancato finanziamento dei lavori all’ospedale Engles Profili», scrivono in una nota congiunta.  «Nel gennaio 2022 erano stati annunciati lavori per 14 milioni di euro e la nuova palazzina del Profili avrebbe avuto importanti caratteristiche strutturali con spazzi per la diagnostica di emergenza, rianimazione con 7 posti letto, 4 sale chirurgiche. Entro febbraio-marzo 2022 la presentazione del progetto, la gara entro l’estate e, probabilmente entro l’autunno, l’inizio dei lavori secondo le previsioni tecniche. Ma nulla è andato avanti, finché ora, 2024, scopriamo che le risorse diminuiscono da 14 milioni di euro a 5 milioni. Non si comprende e non si accetta la logica di questo modo di agire». A replicare il circolo FdI di Fabriano. «Abbiamo assistito, negli ultimi giorni – dichiara Silvia Marchesini, Presidente del circolo fabrianese di FdI – ad una polemica innescata dall’esponente del Pd regionale Mastrovincenzo, riguardo la presunta volontà, da parte del Commissario Guido Castelli, di dirottare i finanziamenti stanziati per la realizzazione della “palazzina emergenze” presso il nostro ospedale al completamento di altri progetti (ospedale di Tolentino). Polemica destituita di ogni fondamento, orchestrata dal rappresentante dem, prendendo spunto da mere questioni di bilancio, come ha chiarito nei dettagli il senatore Castelli attraverso la missiva inviata al sindaco Ghergo nella quale non solo si ribadisce che la palazzina si farà ma che, addirittura verranno stanziati fondi maggiori per la sua realizzazione». si conclude la nota

I sindacati

Ma i sindacati confederali, oltre alla querelle sulla palazzina, propongono un discorso più in generale. «Piani di prevenzione, presa in carico di pazienti con patologie croniche, riabilitazione e malattie degenerative (Alzheimer), sono alcuni pilastri di una sanità territoriale moderna e strutturata. Presso le nostre sedi sono molteplici e ripetute le segnalazioni di liste d’attesa lunghissime ben oltre quanto previsto dalla normativa, di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche non prenotabili e disponibili. È una situazione non più sostenibile che crea molto disagio e delusione. Siamo di fronte ad un collasso del Sistema Sanitario Pubblico, che non riesce a garantire adeguatamente ed in modo costante, le prestazioni sanitarie fondamentali, soprattutto per gli anziani. Per ricevere prestazioni in tempi e forme adeguate, i cittadini ricorrono alla sanità privata a pagamento, ma non tutti se lo possono permettere Rimangono altresì forti e preoccupanti le criticità per i disabili e i malati psichici: servizi ormai totalmente destrutturati». Dunque, ridurre i tempi di attesa, rafforzare la sanità sul territorio, maggiori risorse per la Prevenzione e la definizione del Piano Mirato ed i Piani tematici di Prevenzione. «Assolutamente necessario definire le risorse finanziarie strumentali, di personale, le tempistiche e un crono-programma di tutte le azioni attualmente solo sommariamente elencate nel documento definito Piano Socio Sanitario Regionale. Maggiore attenzione alla Medicina di genere ed un reale potenziamento dei Consultori familiari. Urgente e necessario un consistente rafforzamento delle dotazioni organiche, con un massiccio piano di assunzioni. Vanno completati i percorsi di stabilizzazione e data piena e corretta attuazione agli istituti contrattuali così da salvaguardare la dignità professionale del personale», si conclude la nota a firma Cgil-Cisl-Uil.

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