Jesi-Fabriano

Jesi e l’ospedale Carlo Urbani: il punto con la regione

Il presidente Acquaroli ha illustrato il nuovo piano socio-sanitario, confrontandosi con il Comune e gli operatori sanitari del territorio per definire le prospettive della sanità cittadina

L'incontro in comune a Jesi con la regione e i medici

JESI – Pronto soccorso da ampliare e vecchio Murri da recuperare. Maggiore integrazione fra servizi sociali e sanitari, nuove tecnologie a servizio dei pazienti. Sono alcuni degli obiettivi del nuovo piano socio-sanitario, che il presidente della regione, Francesco Acquaroli ha illustrato in sala consiliare, affiancato dal suo assessore Filippo Saltamartini. Un incontro a cui hanno partecipato medici, sindacati e ovviamente i padroni di casa, vale a dire l’amministrazione Bacci.

«È stata l’occasione per ribadire la centralità dell’ospedale di Jesi all’interno dell’Area Vasta, auspicando che il nuovo Piano dia una visione ben chiara in questo senso – le parole del sindaco Massimo Bacci -, sia sotto il profilo del personale che delle tecnologie. Durante la pandemia, del resto, il Carlo Urbani ha dato prova di tutte le proprie potenzialità, così come oggi sta rispondendo in maniera appropriata alla domanda di interventi che erano stati ridotti proprio per affrontare appieno l’emergenza Covid».

Nel corso dell’incontro sia il sindaco Massimo Bacci che l’assessore alla sanità Marialuisa Quaglieri hanno ribadito l’importanza del ritorno dell’Unità complessa di Pneumologia, così come la necessità di migliorare il pronto soccorso e infine di sistemare e rimettere pienamente in funzione per finalità specifiche il vecchio Murri che offre potenzialità da non sottovalutare nell’ottica di servizi sanitari e sociali strettamente connessi con l’attività ospedaliera. Auspicate allo stesso tempo una maggiore attenzione per i soggetti più fragili, e dunque la necessità di implementare le risorse in questo ambito, così come assolutamente fondamentale diventa una attività di ascolto e di intervento verso la fascia adolescenziale, la più colpita, sotto il profilo psicologico, dalla pandemia.

Nell’ambito della discussione «in cui si è avuto modo di apprezzare gli interventi di primari del Carlo Urbani e rappresentanti sindacali di categoria – prosegue il Comune -, positivo è stato anche l’impegno dei vertici della Regione Marche nel dare pieno sostegno al regolamento di Area Vasta e alla conseguente opportunità che sia il comitato dei sindaci il luogo deputato dove affrontare le scelte di natura sanitaria per il territorio di riferimento».

I vertici regionali, insieme ad una rappresentanza dell’Assemblea marchigiana e ai vertici Asur, sono stati ieri ospiti nella sala del Consiglio, per la “tappa” jesina del percorso avviato dalla Regione per la ridefinizione della sanità marchigiana e del Piano che ne delinea le traiettorie. Gli operatori sanitari, dal canto loro, hanno chiesto di nuovo di dare risposte alle esigenze dell’ospedale Carlo Urbani sul fronte della disponibilità di personale, con la denuncia di pesanti carenze in più di un reparto e in particolare, in quello, delicatissimo, del pronto soccorso.

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