Jesi-Fabriano

L’orto del sorriso a Jesi

Frutta e ortaggi coltivati da volontari attraverso la cooperativa agricola nata da un’intuizione della Parrocchia di San Giuseppe di Jesi e della Caritas diocesana. Il vescovo Rocconi al sindaco Bacci: «Le sono grato. E lo voglio dire ufficialmente»

JESI – Taglio del nastro per l’Orto del Sorriso. Frutta e verdura coltivati dai volontari della Cooperativa Agricola Sociale Orto del Sorriso. In via Calabria 47, poco fuori il centro città di Jesi, con anche il punto vendita. Alle ore 18 di oggi (sabato 25 maggio) apericena inaugurale per la cittadinanza.

«Questo orto è un dono della comunità, perché senza le persone sarebbe stato impossibile realizzarlo. È il risultato di tanti pezzi di puzzle che si sono perfettamente incastrati insieme – afferma Matteo Donati, presidente della cooperativa – Un progetto nato quattro anni fa da un’intuizione della Parrocchia di San Giuseppe di Jesi e della Caritas diocesana, con lo scopo di valorizzare, in una logica di coinvolgimento locale e sociale, due ettari di terreni messi a disposizione dalla diocesi, enti pubblici o privati, al fine di favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate o in difficoltà economica». Tra le collaborazioni presenti è in via di sviluppo quella con il carcere di Barcaglione. Tra i sogni da realizzare: coinvolgere alcuni pensionati come volontari “maestri” dell’arte contadina e recuperare terreni incolti e immobili in stato decadente.

Grazie anche a un cospicuo contributo economico da parte di Caritas Italiana, con il passare del tempo è diventato uno strumento a disposizione della comunità jesina per ridare dignità, attraverso il lavoro e l’inclusione attiva, a persone che hanno avuto percorsi di vita difficili. Per questo è fondamentale la rete istituzionale che si è venuta a creare e che coinvolge sempre più soggetti.

«Il progetto dell’Orto del Sorriso è, oggi, paragonabile ad un figlio che cammina con le proprie gambe. È il segno che grazie alle persone si riesce sempre a fare un passo avanti. A caratterizzare il progetto è – ha sottolineato il vescovo Gerardo Rocconi al taglio del nastro – è lo spirito caritativo».

Oltre alla cura e al sostegno delle persone coinvolte nel progetto anche l’aspetto ambientale è di fondamentale importanza: si è scelto di non usare prodotti invasivi per le culture e si producono solo ortaggi di stagione e a km zero per garantirne la qualità. I numerosi papaveri rossi sono sinonimo del non uso di prodotti invasivi. Ortaggi e frutta sono in vendita al pubblico le mattine dal lunedì al sabato e i pomeriggi del lunedì e del giovedì; per chi volesse si organizzano aperitivi e catering. La sezione didattica dell’Orto ogni anno accoglie centinaia di bambini e ragazzi accompagnati da insegnanti ed educatori per vivere esperienze uniche in un ambiente naturale che alimenta la solidarietà.

Qualche numero del 2018: 40 persone coinvolte a vario titolo nel progetto; 2 dipendenti; 7 tirocini di inclusione sociale; 2 tirocini formativi; 12 percorsi per motivi di giustizia di cui 2 con minori; 2 progetti di alternanza scuola-lavoro con ragazzi degli istituti superiori della città; 11 ragazzi sospesi dalle attività scolastiche e impiegati in lavori socialmente utili; 4 volontari. Orto didattico: 247 ragazzi accolti, 7 scolaresche, 5 gruppi scout, 2 centri estivi, 1 campo di lavoro. Mangiare all’orto: realizzate 4 cene sociali, numerosi eventi promozionali anche in collaborazione con Slow Food. Gli alleati: 5 ristoranti e 1 supermercato tra i clienti; clientela privata in crescita. I partner: Centro per l’Impiego, Asp9, Tribunale di Ancona, GUS, SERT, COOS Marche, Dipartimento di Salute Mentale, Cooperativa Odos.

Entusiasta il sindaco Massimo Bacci. «È un’iniziativa di altissimo valore che si sviluppa attraverso il lavoro. Mi auguro che l’Orto del Sorriso incrementi le attività e da parte del Comune di Jesi garantiamo apertura per iniziative da sviluppare insieme. Noi ci siamo!».

Il momento del taglio del nastro, al quale hanno preso parte volontari e il cda della cooperativa (Matteo Donati, Marco D’Aurizio, Roberto Bimbo, Cristiano Marasca e Daniele Tassi), è stata l’occasione per il vescovo Rocconi di manifestare pubblicamente (dopo aver osservato a voce alta che domani non ci saranno le amministrative ndr), «la mia gratitudine nei confronti del sindaco Massimo Bacci. Sono grato per la sua capacità che ha dimostrato nel tempo di risolvere problematiche, momenti di difficoltà di alcune persone. Il dialogo e la collaborazione tra la diocesi e il comune non sono mai venuti meno. Grazie!».