Jesi-Fabriano

Jesi, nuovi reperti archeologici a disposizione del museo e delle scuole

Vasellame e ceramiche anche etrusche, frutto di un sequestro, che a breve dovrebbero essere fruibili alla città e ai turisti

Il museo archeologico di Palazzo Pianetti
Il museo archeologico di Palazzo Pianetti

JESI – Una collezione di vasellame e ceramiche di epoca etrusca, e non solo, a disposizione della città. Reperti archeologici frutto di un sequestro che potrebbero essere fruibili a breve, grazie al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale delle Marche, con particolare riferimento al tenente colonnello Carmelo Grasso.

«Jesi sarà destinataria di buona parte di questa collezione – fa sapere il vicesindaco Luca Butini -. Ringraziamo sentitamente Grasso per questa opportunità culturale. Stiamo già predisponendo un progetto per poter rendere fruibili tali reperti al museo archeologico e per l’attività didattica delle scuole. Essi hanno un rilevante significato per il territorio».

Gli importanti ritrovamenti sarebbero stati effettuati da un professionista jesino in pensione con la passione per l’archeologia.

Luogo di conoscenza ed esposizione delle testimonianze archeologiche restituite dalla città di Jesi e dal suo territorio, il Museo Archeologico si configura come un’istituzione culturale di livello sovracomunale. I reperti vengono presentati secondo un ordinamento cronologico articolato in tre sezioni, riservate rispettivamente alla Preistoria, alla Protostoria e all’età romana. Tra le testimonianze più rilevanti si segnalano quelle della civiltà picena di Monteroberto e Castelbellino e le attestazioni di epoca romana come le fornaci del Campo Boario e le statue di età giulio-claudia scoperte a Jesi.

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