Jesi-Fabriano

Nuove attività commerciali e artigianali, ecco la “No tax zone”

Il contributo per chi apre un locale è pari a 500 euro l’anno per tre anni, calcolato su una stima di quello che potrebbe essere il gettito locale. Restano fuori le imprese rientranti nella definizione di artigianato di servizi

Via del Fortino, centro storico, Jesi

JESI – Ammontano a trentamila euro fino al 2019 le risorse messe a disposizione dal comune di Jesi per la “No tax zone”, l’iniziativa volta a sostenere le nuove attività del commercio e dell’artigianato che nascono in città, attraverso contributi che abbattono la tassazione locale per tre anni.

L’autorizzazione per il nuovo bando è arrivata dalla Giunta e si rivolge alle attività che hanno aperto nel 2017, dando priorità a quelle del centro e dei borghi storici come San Giuseppe, Prato, via Roma, zona via Gramsci. Punteggi maggiori vengono poi assegnati a quelle attività avviate da donne, giovani fino a 35 anni o soggetti che hanno perso lavoro. Dal 2014, quando la No tax zone è stata varata, sono state una sessantina le realtà commerciali che hanno beneficiato dei contributi a compensazione delle imposte comunali da versare nei primi tre anni. Il contributo è pari a 500 euro l’anno per tre anni, calcolato su una stima di quello che potrebbe essere il gettito locale. «Oltre 30 mila euro le risorse a disposizione fino al 2019, con l’obiettivo di ammettere al beneficio tutte le attività in graduatoria» fa sapere l’amministrazione. I contributi sono riservati alle nuove attività costituite da ditte individuali, alle società di persone, alle srl anche unipersonali. Relativamente alle imprese artigiane, l’avviso è riservato alle attività di produzione di propri beni, compreso l’artigianato artistico e l’artigianato nel settore alimentare (pizzeria, rosticceria, pasta fresca, ecc.).

«Sarà probabilmente l’ultimo anno in cui resteranno fuori le imprese rientranti nella definizione di artigianato di servizi – fa sapere l’amministrazione – dal momento che la nuova Amministrazione, con il programma di mandato, ha già anticipato l’orientamento di includere anche questa tipologia di attività, così come condiviso con le associazioni di categoria».

In graduatoria il punteggio maggiore (60 punti) è riservato alle attività ubicate in centro o nei borghi storici così come individuati dal piano regolatore, nel rispetto dell’obiettivo di favorire le nuove attività di vicinato nei quartieri più datati. Vengono tenute in considerazione con punteggi significativi (15 punti) le attività presentate da donne o giovani fino a 35 anni, ma anche (10 punti) quelle di soggetti disoccupati da almeno 12 mesi. Secondo le stime dell’Ufficio Commercio, le risorse stanziate dovrebbero anche questa volta essere sufficienti per coprire tutte le domande che verranno correttamente presentate, indipendentemente dal quartiere dove le attività sono ubicate.

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