Jesi-Fabriano

Nuova Casa della Scherma, la visita del presidente Coni Malagò: «Lo sport italiano grato a Jesi»

Il numero uno del Coni sul cantiere di via delle Nazioni: «Le vittorie estive dei marchigiani? Siete pochi ma fortissimi». Gli abbracci con Tommaso Marini, Elisa Di Francisca e Giovanna Trillini, il punto sui lavori

Il cantiere della nuova Casa della Scherma

JESI – Una nuova Casa della Scherma da quasi mille e 400 metri quadrati, con 17 pedane, una tribuna da 134 posti e poi spogliatoi, sala medica, armeria, palestra con attrezzi per muscolatura e riabilitazione, un atrio con spazio centrale dedicato a storia e trofei del Club Scherma Jesi. Sul cantiere di via delle Nazioni dove l’impianto sta sorgendo, la visita del presidente del Coni Giovanni Malagò. «Doverosa la scelta di investire qui, dove indicava la storia» le parole del numero uno dello sport italiano

Dei 4,5 milioni di investimento, 1,8 quelli che il Coni indirizzò al progetto del Bando “Sport e Periferie” (altri 2 milioni dalla Regione, il resto dal Comune). «C’erano 100 milioni dal Governo di allora – ricorda Malagò- che ebbe, credo, la buona idea di far decidere al Coni, con le sue competenze oggettive e non politiche, dove investire. Qui numeri incredibili e un modello virtuoso, non so se per la terra, il cibo o il clima, magari lo studieranno. Ma lo sport italiano deve essere grato a Jesi». C’è spazio anche per altro, nei giorni del caso Mazzanti – Egonu, col Ct di Marotta in contrasto con la stella della Nazionale di volley femminile, ma anche dello jesino Roberto Mancini volato in Arabia. «Dei Ct di queste parti ultimamente se ne parla spesso – sorride Malagò – su Mazzanti, dico che sono d’accordo col presidente federale Manfredi: ora c’è un torneo di qualificazione olimpica da giocare, dopo si farà un bel respiro e se parlerà. Le vittorie estive dei marchigiani? Siete pochi ma fortissimi».

Malagò saluta, all’arrivo in via delle Nazioni dove c’è anche il presidente nazionale della Federscherma Paolo Azzi, i volti della gloria del Club Scherma Jesi: il Campione del Mondo di fioretto Tommaso Marini, Elisa Di Francisca, Giovanna Trillini, Annalisa Coltorti. C’è il presidente del Club Maurizio Dellabella e c’è anche lo storico numero uno per oltre 40 anni di via Solazzi, Alberto Proietti Mosca. E poi un doppio tris di sindaci e assessori a lavori pubblici e sport di precedente e attuale amministrazione: Massimo Bacci, Roberto Renzi, Ugo Coltorti; Lorenzo Fiordelmondo, Valeria Melappioni, Samuele Animali. Per la Regione l’assessora Chiara Biondi, per la Provincia il presidente Daniele Carnevali. E il Coni Marche, col presidente Fabio Luna e il vice jesino Marco Porcarelli.

Il sindaco Fiordelmondo evidenzia: ««La scherma è parte della identità di Jesi. In luce due aspetti da apprezzare particolarmente: questa sarà una scuola, dove si insegna l’arte della scherma, sapersi battere, saper vincere e accettare la sconfitta e sarà la “Casa della scherma”. Casa, per definizione l’identità più intima di ciascuno di noi e quindi della città». Melappioni fa il punto sui lavori: «Cronoprogramma ad oggi rispettato, la chiusura è prevista a maggio 2024. Completata la struttura in cemento armato degli spogliatoi, ora l’alzato in acciaio». Allo scoperto, ad oggi, la parte che sarà la sala scherma, dove si svolge l’incontro, e l’atrio, la parte che si eleva sarà quella di spogliatoi e servizi. «La Regione intende sostenere lo sport in ogni maniera» dice Biondi. «Qui uniti tradizione e futuro» per Carnevali. Per Dellabella, presidente del Club: «È un momento di festa sulla strada di un sogno che ha coinvolto tanti».

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