Jesi-Fabriano

Natale, il vescovo della diocesi Fabriano-Camerino invita tutti all’accoglienza

Monsignor Massara riserva passaggi delle sue parole ai fedeli alle guerre in Ucraina e in Terra Santa. E ricorda l'amore di Dio verso tutti

Mons. Francesco Massara, Vescovo diocesi Fabriano-Camerino

FABRIANO – «Il dono del Natale è questo Bimbo, dono del Padre all’umanità e all’intero creato. Purtroppo non abbiamo avuto remore a rovinare il creato che ci è stato donato, ad inquinarlo e avvelenarlo con i prodotti dell’odio e del risentimento, con la smania del possesso e del potere, di denaro e di dominio. In questa triste economia del consumo e dello scarto, i piccoli e i poveri sono spesso vittime innocenti ed inconsapevoli di una logica che, invece di muoversi a compassione e solidarietà, sceglie l’indifferenza che esclude e sopprime». È questo l’incipit del messaggio di Natale del vescovo della diocesi di Fabriano-Camerino, mons. Francesco Massara, nel quale si fanno riferimenti anche ai conflitti in atto. «Penso, principalmente, a ciò che sta avvenendo in Terra Santa e in Ucraina, ma anche ai numerosi luoghi del mondo che, per l’avidità di pochi, si sono trasformati in terre di conquista e di conflitto con devastanti conseguenze umanitarie».

Il messaggio di vescovo Massara

Massara ricorda come il Natale sia «un invito ad allargare la nostra casa, a far posto a chi proviene da lontano, a chi insegue la luminosità di una Stella per realizzare la propria esistenza. Davanti ad un bambino è irrefrenabile la voglia di carezze, tenerezze, coccole, abbracci e baci. È proprio questo che Gesù desidera donare all’umanità: il Natale porta con sé la promessa di un amore incondizionato che supera qualsiasi pregiudizio e si dona totalmente a noi. Gesù conta i nostri passi, le nostre lacrime, i nostri sorrisi, le delusioni e i successi, gli abbracci e le mani tese. Non conta invece le cadute, gli errori, le debolezze perché, come ogni bambino, Gesù non giudica ma perdona, non accusa ma accoglie. Il Natale ci insegna che non si può vivere senza relazioni capaci di accoglienza e protezione, relazioni generative di vita nella gratuità del dono reciproco. Mi sembra che questa sia una chiamata, una vocazione che riguarda anche le nostre comunità che possono essere luoghi di fraternità accogliente verso Dio e gli esclusi, spazi in cui si generano relazioni di comunione e di intimità inclusiva le quali, mentre ricevono il dono del Dio nascosto, accolgono la vita dei poveri e li rendono primi annunciatori del Vangelo. Ci basta poco per allestire un rifugio per il Signore che si nasconde tra noi: dev’essere un luogo di intimità, deve avere il calore di una famiglia, deve lasciare la porta aperta a chi, forse, si sente escluso o indegno. È per loro che teniamo il fuoco acceso, è per loro che celebriamo il mistero del Natale».

Infine, gli auguri. «Forse, quest’anno non potremo fare grandi regali, ma ricordiamo che il vero dono è Lui, il Pane che nutre le nostre vite, la gioia che tiene viva la festa, la speranza che rinfranca i nostri passi. A voi tutti e alle vostre famiglie giungano i miei più cordiali auguri, accompagnati dalla mia preghiera affinché possiamo aprire il cuore alla sorpresa che Dio ha in serbo per ciascuno di noi. Come Maria, possa ogni cuore serbare dentro di sé la Parola di Dio e meditarla insieme alle esperienze che riempiranno questi giorni. E, soprattutto, ogni famiglia apra la propria casa alla visita del Figlio di Dio per accoglierlo con fede e riconoscerne la presenza in coloro che Egli ci farà incontrare. Credo il luogo in cui Dio vuole incontrarsi con ognuno di noi è la nostra storia: essa è il vero», conclude il vescovo della diocesi di Fabriano-Camerino, mons. Francesco Massara.

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