Jesi-Fabriano

Nuovo museo archeologico di Jesi, collocate le statue

Dopo il trasferimento è iniziato l'allestimento, oggi 6 dicembre, in attesa dell'ìnaugurazione di venerdì 15. Saranno 600 i reperti in mostra. Non solo personale della Pinacoteca per le visite ma, a supporto, anche quello della rete museale dei Sibillini per un gemellaggio culturale

Le statue romane sono state posizionate sopra basamenti di legno laccati di bianco

JESI – Iniziato oggi, 6 dicembre, terminati tutti i trasferimenti, l’allestimento del nuovo museo archeologico di Jesi e del territorio nella sede di Palazzo Pianetti, al piano terra, dove anticamente erano situate le scuderie.

«Le sale annoverano – spiega Romina Quarchioni, storica dell’arte e istruttore direttivo della pinacoteca cittadina – il ciclo di statue di età romana (sei del periodo giulio – claudio, La Fortuna, e un busto), i reperti comunali ma anche quelli statali che sono già in loco e tutto sarà pronto per l’inaugurazione di venerdì 15 dicembre alle 17», quando è previsto il primo appuntamento, prima del taglio del nastro, a Palazzo dei Convegni, alla presenza di Sindaco e Assessore alla cultura.

«Nel complesso, comunque, saranno presentati i nuovi musei civici che comprenderanno, qui a Palazzo Pianetti, tre collezioni: quella archeologica, quella di arte antica e quella d’arte contemporanea».

Romina Quarchioni

Nel nuovo museo archeologico saranno esposti circa 600 pezzi – 500 statali e circa 100 civici – che vanno dalla preistoria all’età romana «con reperti provenienti anche da altri contesti di scavo della Vallesina, come Castelbellino, Monte Roberto, Angeli di Mergo. Quando era stato disallestito il museo, alcuni erano stati riconsegnati alla Soprintendenza di Ancona. E ce li siamo andati a riprendere».

La Fortuna

Lo stesso personale della pinacoteca si occuperà di accompagnare i visitatori con il supporto di quello della rete museale dei Sibillini che presenterà anche le collezioni dei propri musei, alcuni dei quali attualmente chiusi a causa del terremoto.

«Una sorta di gemellaggio culturale, di dialogo, con una relazione virtuale tra le varie collezioni. Ma prevediamo, come già abbiamo fatto la scorsa estate, di portare i visitatori che vengono a Jesi anche in quei siti dei Sibillini che sono aperti».

L’atrio di Palazzo Pianetti dove sarà collocata la biglietteria, si lavora per ripitturare le colonne

Si lavora alacremente, dunque. Nell’atrio del palazzo, dove è prevista la biglietteria, si stanno ripitturando le colonne mentre nella sede museale la squadra che aveva già provveduto al trasferimento dal complesso di San Floriano, è all’opera per l’allestimento delle sei statue, collocate nell’ala che dà sul giardino, quattro da una parte e due dall’altra.

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