JESI – Hanno mangiato, bevuto, ballato, cantato, fotografato, ricordato, sorriso e poi riso – anche di gusto – e condiviso momenti passati con la nostalgia di chi sa che ritornano solo con il ricordo.
Il “Mucchio del ’67“, vale a dire tutti quelli nati in quell’anno a Jesi – e anche attualmente residenti nella nostra città – ha festeggiato così, ieri 25 novembre, al bocciodromo di via Ugo La Malfa, il traguardo del mezzo secolo di vita.
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Regista del tutto, al solito, Graziano “Figaro” Fabrizi, che ha diretto i 150 presenti con la solita maestria dell’intrattenitore scafato, dispensando non solo simpatia ma anche qualche regalo, compreso l’abbonamento annuale al periodico “Jesi e la sua Valle” fondamentale nella ricerca delle fotografie dei “ragazzi di un tempo” quando, grembiulino addosso, frequentavano le varie scuole elementari cittadine. Foto di gruppo riproposte e proiettate durante la serata. Ovvero, “se magna mentre se guarda le fodo de quanno eravamo monelli”.
Nell’occasione cadeva anche la festa di compleanno di Luana Virgili, jesina, che proprio in mezzo a tanta gente ha festeggiato le 50 candeline spente.
Ma una menzione particolare c’è stata anche per Anna Rita Manoni, che vive in Inghilterra ed è giunta appositamente da Londra per partecipare all’evento.
Quindi Cristina Trombetti, la più giovane del “Gruppo”, proveniente da Firenze, e Andrea Solustri, il più anziano, di Jesi.
Davanti alla torta l’assembramento finale, di questa quinta edizione, per poi gettarsi nelle danze al monito di Figaro: «Quanno sede stracchi tutti a dormì». Ma la notte è stata lunga.
