Jesi-Fabriano

Jesi, il Movimento 5 Stelle perde la sua consigliera: Claudia Lancioni entra nel gruppo misto

L’esponente pentastellata abbandona il M5S, che non avrà più rappresentanza all’interno del civico consesso

Claudia Lancioni
Claudia Lancioni, consigliera comunale 5 Stelle

JESI – Claudia Lancioni non è più la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle. Aderisce infatti al gruppo misto e lascia i pentastellati senza alcun rappresentante. A darne comunicazione, il presidente dell’aula consiliare, Daniele Massaccesi. Durissima la lettera dell’addio.

«Sarà l’ultimo articolo che scrivo come 5 Stelle perché passerò al gruppo misto – scrive Claudia Lancioni -. Questi anni mi hanno insegnato cose belle all’inizio, ma in questo disgraziato momento “pandemico” per la vita di noi cittadini, che ha rimesso in discussione tutte le certezze che avevamo, penso ancora a tutte le cose dette da Grillo nelle sue serate in teatro. Più volte ero andata ad ascoltarlo con interesse ed entusiasmo. Purtroppo, una volta che le porte del governo si sono spalancate, il M5S, o meglio, quello spirito e quei valori che ci animavano sul territorio in nome di quel MoVimento, sono praticamente scomparsi; come, peraltro, i parlamentari jesini, che mi hanno cercato solo quando c’erano da appendere manifesti per poi scomparire con i loro lauti stipendi, lasciando da solo con le proprie delusioni chi nel territorio credeva di avere mandato in Parlamento personaggi diversi dalla solita Casta. Oggi tutte queste situazioni mi hanno portato alla estrema decisione di prendere atto, con tristezza, che il M5S, quello che è diventato il M5S, non fa per me. Questo modo di far politica, tradendo bellamente ogni promessa, non fa per me. Troppa disonestà intellettuale, troppi inciuci di Palazzo, troppa opacità nei meccanismi di decisione e di posizionamento politico. Non mi sento rappresentata da questi cosiddetti “portavoce”. Portavoce di chi, se non si fanno più vedere da quando sono stati eletti?».

Le «inversioni di programma» sui temi importanti, prosegue Lancioni, «mi lasciano perplessa e sconfortata. Mi riferisco alla sanità, alla Tav, alla riforma della prescrizione, al Tap, al taglio dei vitalizi, al reddito di cittadinanza, alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici, al Mose, al taglio delle tasse per le Pmi, agli affidamenti diretti degli appalti, alla trasparenza delle cariche nelle partecipate. Per finire con l’emergenza-infinita Covid 19, durante la quale si è operato dapprima con una serie innumerevoli di decreti monocratici del presidente del Consiglio, i cosiddetti DPCM del governo Conte, più o meno in contrasto con la Costituzione. Ora, con il governo peggiore della Storia d’Italia, il Banchiere sostenuto dal fu 5 Stelle continua a gestire il Paese come uomo solo al comando, circondato da poco più di yes men, come il ministro della Salute Roberto Speranza, molto più bravo, a mio parere, a terrorizzare inutilmente il popolo che a gestire la Sanità pubblica. Con l’istituzione del Green-Pass, quindi, per quanto mi riguarda, il “fu M5S” ha superato il limite della tollerabilità. Obbligare indecorosamente con un ricatto di Stato ad un trattamento sanitario, per di più approvato in pochi mesi, è, per me, fuori da qualsiasi accettabilità etica, giuridica, politica, sociale. Questo M5S è diventato non più solo un partito da non sostenere più, ma addirittura un partito pericoloso da contrastare e rispedire a casa, prima possibile. Intollerabile e soffocante per me rimanere in un assembramento politico chiamato “MoVimento” che promuove e sostiene tutto questo. Addio M5S».

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