JESI – «Eravamo partiti con altre prospettive, la realtà è stata diversa. Ma sono convinto che ce ne tireremo fuori alla grande». Così Roberto Possanzini, presidente del Moie Vallesina, traccia il bilancio di fine anno. Nel girone A del campionato di Promozione, un pessimo avvio di stagione (sei sconfitte nelle prime sei gare, un solo punto nelle prime nove) ha costretto la squadra originariamente affidata a Matteo Rossi e poi passata nelle mani di Massimo Busilacchi a rincorrere la salvezza. Una serie positiva di tre giornate nel finale di 2017 ha permesso al Moie Vallesina, nonostante un’ultima sconfitta a Mondolfo, di rialzare un poco la testa. A due turni dal termine del girone di andata, la formazione di Busilacchi è ancora fanalino di coda della classifica ma ad un punto dal penultimo posto, che significa evitare la retrocessione diretta, e a sette dalla zona salvezza.

«Lo scorso anno avevamo chiuso quinti, a pochi punti dalla seconda, ed eravamo convinti che sarebbero bastati due o tre innesti per fare meglio in questa stagione – dice Possanzini – purtroppo le cose non hanno girato e abbiamo iniziato molto male. Anche gli episodi sino qui non ci hanno detto granché bene, sono arrivate diverse sconfitte di misura, raramente siamo stati battuti nettamente. Nella riscossa io ci credo, ci sono il lavoro degli ultimi cinque anni da non buttare e la valorizzazione del settore giovanile da proseguire».

Racconta il presidente: «Vedo che i giocatori ci credono e il tecnico lavorare insieme a loro di brutto. La salvezza è un obiettivo alla portata, sperando poi di recuperare qualche elemento rispetto a una prima parte di stagione in cui l’organico non è mai potuto essere al completo».

La società non è stata con le mani in mano nel mercato invernale: sono arrivati il difensore Alessandro Postacchini dall’Osimana, il centrocampista Michele Cerusco (’98) dal Marina, il difensore Stefano Serafini e l’attaccante Nacciarriti (’98) dallo Staffolo. Alla ripresa, Moie Vallesina impegnata in casa con il Camerino, ultima d’andata in casa della Laurentina.