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Discarica La Cornacchia, il Tar respinge i ricorsi di Castelbellino e Monte Roberto

L'amministrazione di Maiolati Spontini esprime soddisfazione sul pronunciamento del Tar in merito all'impianto di trattamento dei rifiuti. Il sindaco Domizioli: «L'auspicio è che ciò metta fine ai falsi allarmismi sulla salute»

La discarica La Cornacchia vista dall'alto (foto acquisita dal sito web di Sogenus)
La discarica La Cornacchia vista dall'alto (foto acquisita dal sito web di Sogenus)

MAIOLATI SPONTINI – Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche ha respinto il ricorso sull’ampliamento della discarica La Cornacchia presentato dai comuni di Castelbellino e di Monte Roberto e da Acu Marche contro la Provincia di Ancona, il comune di Maiolati Spontini, Sogenus spa, Regione Marche a Arpam (leggi l’articolo). La sentenza, pubblicata lunedì 5 febbraio nel sito del Tar, è quella relativa alle due varianti approvate dalla Provincia di Ancona nel giugno 2017.

Un pronunciamento molto atteso, sul cui esito positivo, comunque, il sindaco Umberto Domizioli e la maggioranza di centrosinistra di Maiolati sono stati sempre fiduciosi.

«Siamo lieti che i giudici del collegio Anconetano – dichiarano il sindaco Domizioli e la Giunta – abbiano respinto completamente le motivazioni alla base dei ricorsi. Uno degli aspetti fondamentali è rappresentato dalle indicazioni fornite nella sentenza relative all’applicazione del principio di precauzione e alla tutela della salute, così come previsto dall’art 32 della Costituzione. I giudici, in sostanza, hanno rifiutato le interpretazioni dei Comuni ricorrenti e dell’Associazione ACU Marche».

Nella sentenza si afferma, evidenziano da Maiolati, che «il principio di precauzione non costituisce di per sé un parametro di legittimità dei provvedimenti in materia di V.A.S./V.I.A./A.I.A., trattandosi di un concetto giuridico indeterminato che non può essere ovviamente applicato nel senso patrocinato in ricorso, pena il sostanziale blocco di qualsiasi attività umana potenzialmente idonea ad incidere sulla salute umana». E si continua, puntualizzano ancora i diretti interessati, affermando che «il principio de quo diviene invece un utile parametro di valutazione laddove esistano documentati rischi per la salute umana derivanti da attività in grado di produrre emissioni nocive per le matrici ambientali sensibili o direttamente per l’uomo».

«La nostra è una discarica gestita al meglio – ribadiscono il sindaco e la Giunta di Maiolati – e proprio per questo è stata e rappresenta tutt’oggi una risorsa del nostro territorio. Un altro passaggio cruciale è l’affermazione contenuta nella sentenza secondo la quale “la situazione non è pertanto paragonabile nemmeno lontanamente a quella del noto sito di Malagrotta (che serve il territorio della Capitale), al quale si riferiscono gli studi epidemiologici citati in ricorso” ».

L’auspicio dell’Esecutivo di Maiolati è dunque che «questa pronuncia del TAR metta la parola fine ai falsi allarmismi da parte di chi fino ad oggi ha strumentalmente usato la discarica per scopi politici che con la tutela della salute e dell’ambiente hanno poco a che fare».

In giornata i sindaci di Castelbellino e Monte Roberto si confronteranno per decidere il da farsi.

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