Jesi-Fabriano

Massaccesi: «Troppi silenzi sulla vicenda di Banca delle Marche»

Il presidente del consiglio comunale di Jesi riassume il lavoro della commissione di studio su Banca Marche e punta il dito contro le mancate prese di posizione della politica

Daniele Massaccesi, Presidente del Consiglio Comunale di Jesi
Daniele Massaccesi, Presidente del Consiglio Comunale di Jesi

JESI – Daniele Massaccesi non ci sta. Il presidente del consiglio comunale di Jesi se la prende con la politica, «rea di non aver preso posizione sulla vicenda Banca Marche». Salva solo il sindaco Massimo Bacci, il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi e Carlo Ciccioli di Fratelli d’Italia.

«La Relazione conclusiva dei lavori della Commissione di Studio su “Banca delle Marche” è stata mandata, oltre che alla Procura della Repubblica di Ancona, ai Parlamentari Marchigiani ed ai Deputati Regionali, anche ad alcune trasmissioni televisive, prevalentemente RAI, ai Sindaci delle maggiori città marchigiane, capoluoghi di provincia e non, e ad altre personalità – evidenzia Massaccesi -. La relazione voleva e vuole contribuire a tenere accesa quella “candela di luce” evocata da alcuni sulla vicenda e sulle responsabilità nello scempio che è stato fatto di una Banca del territorio, per molti anni gestita con grande professionalità e poi, nella disattenzione di molti e nel silenzio di tanti, anche della politica, scivolata verso la “mala gestio”, o comunque una gestione di cui qualcuno, nelle doverose sedi giudiziarie, verrà chiamato a rispondere».

A detta del presidente del consiglio comunale, «era doveroso cercare di fare chiarezza e richiamare l’attenzione su una questione di forte interesse dei territori e dei Sindaci che li rappresentano, e ciò anche come obbligo morale verso i tanti cittadini – risparmiatori, investitori, azionisti, obbligazionisti – danneggiati e/o truffati,   che si erano affidati a Banca delle Marche, che si sono fidati di Banca delle Marche, e che per responsabilità precise, e con un provvedimento come quello sulla “Risoluzione” del 22/11/2015 – redatto apparentemente in modo congiunto da Banca d’Italia e Governo ed adottato praticamente “di notte” -, si sono visti sottratti i loro risparmi e le speranze di qualsiasi concreto recupero. È stata data ai Sindaci la disponibilità della Commissione ad  illustrare pubblicamente la relazione nelle varie Comunità, sì da ripercorrere il cammino di questo Istituto di Credito e la recente rovina, ma non c’è mai stata risposta – solo il Sindaco di Senigallia in verità ha manifestato qualche interesse, a cui peraltro non è più seguito nulla -. E l’unico concreto impegno c’è stato da parte di Carlo Ciccioli, di Fratelli d’Italia, che ha organizzato sul tema un convegno a Jesi. Appare incomprensibile come, dopo non esserci stata in passato alcuna azione o reazione, se si eccettua la voce forte ed autorevole  – unica in vero – del Sindaco di Jesi, Massimo Bacci, che in tempi non sospetti, per primo, aveva parlato delle criticità di Banca delle Marche, alzando così il velo del silenzio che la avvolgeva, non ce ne siano state altre, forti ed adeguate, neanche oggi. E ben potevano essercene, anzi dovevano. Ma la politica a volte è distratta, colpevolmente. O forse troppo ossequiosa».

Ora, osserva ancora Massaccesi, «si prospetta una sorta di scure su altri possibili danneggiati, i dipendenti di Nuova Banca delle Marche, e non solo, così direttamente interessati dalla prospettata razionalizzazione, nell’ottica di quella che dovrebbe essere la prossima acquisizione da parte di UBI Banca».

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