Jesi-Fabriano

Marche, una regione al plurale con segnale internet ancora limitato

La regione ha avviato un'indagine conoscitiva rivolta a tutti gli operatori di telecomunicazioni per verificare il grado di copertura di ogni Comune. Le considerazioni di Andrea Pieralisi, presidente di Fastnet

Marche e connettività

JESI – Un’indagine conoscitiva rivolta a tutti gli operatori di telecomunicazioni per verificare il grado di copertura internet di ogni Comune del territorio e per individuare le imprese del settore in grado di erogare attualmente nelle Marche servizi di accesso alla rete, in coerenza ai criteri previsti dal Piano voucher (Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 07/08/2020). Un’iniziativa, lanciata dall’Esecutivo regionale, che nasce dall’esigenza di fornire un effettivo riscontro alle sempre più numerose richieste da parte dei cittadini, specie di quelli che risiedono nei Comuni meno serviti, che necessitano di disporre di servizi di connettività per lo svolgimento delle attività lavorative in smart working e di didattica a distanza.

Al di fuori dei centri più popolosi, in effetti, ma anche alle estreme periferie degli stessi, c’è ancora tanto da fare in termini di connettività internet. L’obiettivo dell’indagine è pertanto quello di verificare gli esiti degli interventi fino ad oggi attuati nell’ambito del Piano telematico banda larga e ultra larga, di fornire un maggior numero di informazioni alle famiglie del territorio che necessitano di avvalersi dell’uso dei servizi digitali attualmente disponibili e di promuovere la diffusione della digitalizzazione semplificando la fruizione dei voucher da parte dell’utenza interessata.

«Il lavoro avviato dalla Regione è di grande aiuto per i cittadini – spiega Andrea Pieralisi, presidente di Fastnet -. Consente infatti di sapere quali operatori coprono determinate zone, semplicemente digitando il nome del proprio Comune, oltre a conoscere quali sono le aziende che dispongono dei voucher. Purtroppo, l’operazione banda ultra-larga sta andando molto a rilento. Open Fiber, che si è aggiudicata il bando promosso da Infratel, avrebbe dovuto concludere i lavori lo scorso anno. A quanto pare, siamo circa al 25% di realizzazione e sembra siano necessari ulteriori 24 mesi. Un tempo, a mio parere, inaccettabile. L’auspicio è che la Regione solleciti l’ultimazione degli interventi, sbattendo i pugni sui tavoli preposti se necessario. Anche i Comuni possono fare la propria parte, attivandosi direttamente con l’aggiudicatario dell’appalto. Alcuni lo hanno già fatto con buoni risultati».

«L’emergenza sanitaria – le parole dell’assessore Mirco Carloni ha fatto comprendere a tutti l’importanza della comunicazione digitale –. In questi mesi di grande difficoltà, le tecnologie digitali sono state molto importanti per consentire a tanti lavoratori di svolgere il lavoro da casa, agli studenti di seguire le lezioni a distanza, a tante aziende di continuare a sopravvivere pur durante la chiusura dei negozi, degli uffici e delle fabbriche, e a molte persone di continuare a comunicare con modalità avanzate nonostante le restrizioni agli spostamenti. La fibra ottica diventerà sempre più importante anche per supportare la ripartenza delle attività economiche. A questo proposito, una maggiore diffusione dell’incentivo del voucher per le famiglie ed una maggiore consapevolezza, da parte dei cittadini, sull’effettiva copertura di rete disponibile nelle località in cui vivono costituiscono aspetti rilevanti».

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