Jesi-Fabriano

Maiolati Spontini, via l’Anagrafe dal capoluogo: protesta dei cittadini

I cittadini del capoluogo hanno promosso una petizione per far cambiare idea all'Amministrazione comunale

MAIOLATI SPONTINI – La comunicazione che l’ufficio Anagrafe e Stato civile del Comune sarà trasferito dal 1 gennaio 2022 presso la delegazione comunale della frazione di Moie fa montare la protesta tra gli abitanti del capoluogo, che hanno voluto manifestare il proprio dissenso con un cartello: «Ora portate via il colle». Provocatorio, ma alquanto esplicito circa la delusione e la paura che il capoluogo possa progressivamente perdere servizi e quindi pezzi della propria identità. I cittadini di Maiolati, supportati in questa azione anche da alcuni abitanti di Moie, hanno avviato una raccolta firme accompagnata da una lettera nella quale spiegano le ragioni della protesta.

«Le motivazioni addotte dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale nelle sedi istituzionali a giustificazione di tale decisione sarebbero riconducibili sia al calo persistente del personale a seguito di pensionamenti, sia alle numerose rimostranze da parte dei cittadini residenti a Moie – si legge nella petizione – che hanno lamentato la costante chiusura degli uffici per lo svolgimento delle pratiche di anagrafe e stato civile, chiusure predisposte a causa della pandemia dal mese di marzo 2020 ad oggi. Si ritengono fondate e certamente condivisibili le lamentele degli abitanti di Moie per la mancanza di un importante servizio come pure sono conosciute le ragioni delle mancate assunzioni di nuovo personale bloccate a livello statale e la cui responsabilità, pertanto, non è riconducibile all’Amministrazione Comunale. Ma la soluzione a questi problemi, oggettivi, non può e non deve essere quella del trasferimento in toto di un ufficio importante dell’Ente Comune quale è l’Ufficio Anagrafe – continuano i cittadini firmatari – perché se il personale è carente, lo è sia che operi a Maiolati, nella sede storica del Comune, sia che operi negli uffici della delegazione: il trasferimento non moltiplica il personale».

I cittadini di Maiolati ritengono più sensato e rispettoso ipotizzare, prima di tutto, una immediata riapertura dell’ufficio a Moie con contestuale riorganizzazione delle modalità operative dell’ufficio stesso, tenendo conto delle esigenze reali dei cittadini, di Maiolati e di Moie, prevedendo una immediata riapertura al pubblico della delegazione di Moie, lavorando per appuntamento laddove possibile così da concentrare e massimizzare il tempo da dedicare all’utenza ed alle attività di front-office. Inoltre, i maiolatesi fanno notare come «la carenza di personale, seppur parzialmente, è mitigata nelle conseguenze dal fatto che, ad oggi, ben 12 tipi di certificati di Anagrafe e Stato Civile possono essere facilmente richiesti e ottenuti dai cittadini o recandosi presso le tabaccherie o addirittura da casa col sistema Spid». Oltretutto, da quanto riferito dal comitato di cittadini, sembra che la decisione di un trasferimento totale del servizio presso la delegazione comunale a Moie, non sia mai stata ufficialmente comunicata tantomeno discussa con i cittadini.
«Se è un dato di fatto l’attaccamento all’Istituzione Comunale degli abitanti del capoluogo – conclude la petizione con una amara considerazione – altrettanto evidente è il fatto che questa decisione dell’Amministrazione, se messa in atto, costituirà la prima azione concreta e fondamentale per il trasferimento del Comune a Moie, funzionale magari non all’attuale ma sicuramente a qualsiasi altra Amministrazione nei prossimi mandati; difficile sarà infatti mantenere una efficienza ed efficacia per un Ente piccolo quale è il comune di Maiolati Spontini che si troverà a lavorare su sedi distaccate. Gli abitanti del capoluogo non vogliono che questo accada e quello che, con ogni probabilità, agli occhi degli amministratori appare come una semplice azione di riorganizzazione, per loro assume un significato fondamentale: si sta sottraendo loro la dignità di cittadini del già mal ridotto capoluogo senza portare vantaggio alcuno a tutta la cittadinanza». Per questo i cittadini chiedono a gran voce che il sindaco ci ripensi e torni sui suoi passi.

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